AVERSA. Strisce blu catastrofiche per il comune di Aversa, così come catastrofica si profila la scelta di revocare, a nostro avviso in maniera inopportuna, laffidamento del servizio di sosta a pagamento da parte dellattuale amministrazione comunale.
Tourbillon di milioni di euro che, quasi a botta e risposta, vengono chiesti reciprocamente dal Comune di Aversa e dalla Smart Project, società che fino allo scorso luglio ha curato la sosta regolamentata nella città normanna, a colpi di carta bollata. La società in questione, infatti, si è rivolta al tribunale per bloccare la riscossione della polizza fideiussoria che precedentemente il Comune di Aversa aveva chiesto di riscuotere a garanzia degli obblighi contrattuali con lAti Urbania Vivere la Città Icaro Consorzio di Cooperative Sociali.
Una seconda azione della Smart Project è relativa ad un risarcimento danni pari a circa 2milioni e 100mila euro. Il Comune di Aversa ha deciso di resistere in giudizio chiedendo, a sua volta, le spettanze per inadempienze contrattuali con varie motivazioni per la somma complessiva di circa 300mila euro. Inoltre, stando ad una nota dellEnte, sempre il Comune di Aversa vanterebbe un credito nei confronti delle società dellAti che svolgeva il servizio di sosta a pagamento sino allo scorso giugno relativamente alla Tarsu ed alla Tosap.
A seguito di un contenzioso tributario, praticamente ancora in essere, a causa degli appelli proposti, il credito che il comune vanterebbe ammonta ad un milione e duecento mila euro per la Tosap e a 55mila euro per la Tarsu, oltre a 340mila euro da Icaro per la Tarsu.
Parlare quindi di richiesta di risarcimento danni ha detto il sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco da parte dellAssociazione temporanea dimpresa, cui fa parte anche la Smart Project, è ridicolo. Sono i dati a dirlo. Inoltre, le presunte sottrazioni di stalli di sosta, così come sostiene la Smart Project, erano una facoltà dellamministrazione comunale, secondo quanto previsto dal contratto.
Di tuttaltro avviso le posizioni della Smart Project dalla quale viene evidenziato che sono almeno quattro le azioni che abbiamo intrapreso nei confronti dellAmministrazione Comunale di Aversa che ci ha inopinatamente sottratto il servizio in costanza di contratto e illegittimamente come hanno dimostrato le sentenze della giustizia amministrativa che hanno annullato tutte le interdittive antimafia che avevano visto implicate noi e i compartecipanti allAti.
Lultima richiesta di risarcimento, sempre secondo i dirigenti della Smart, è stata avanzata perché negli ultimi tempi lamministrazione aveva deciso di abolire il pagamento per gli stalli presso il cimitero, la domenica in alcune zone e ad abbassare i costi della sosta in alcune strade, il tutto senza abbassarsi conseguentemente il proprio compenso. Per quanto, poi, riguarda il pagamento di Tarsu e Tosap, la giustizia tributaria ha più che dimezzato laccertamento del comune tenuto conto che gli stalli erano utilizzati per 12 ore al giorno e per 300 giorni lanno.
La storia, che si preannunzia infinita, tra Smart Project e comune di Aversa inizia nellestate di un anno fa, a fine luglio 2011, quando, a seguito di un’interdittiva antimafia, lallora amministrazione guidata dal sindaco Domenico Ciaramella revoca il contratto con la ditta destinataria del provvedimento prefettizio e, nello stesso tempo, per assicurare la gestione del servizio di sosta, concede una proroga nelle more di espletamento di una nuova gara.
Nel frattempo, la società propone ricorso al Tar Campania, che lo rigetta, ritenendo giuste le decisioni della prefettura e del comune di Aversa. Da qui lappello al Consiglio di Stato che dà ragione alla ditta nel luglio 2012. Intanto, però, a maggio scorso si è votato ed è stato eletto sindaco Giuseppe Sagliocco, nemico giurato di questo sistema di gestione delle strisce blu che, di conseguenza, tra i suoi primi atti ha adottato la revoca del servizio al 31 luglio 2012, oltre a revocare la gara precedente dove si erano già avute anche delle offerte, perché non ha ritenuto il capitolato rispondente alle esigenze della città.
Sempre in questi mesi, le società dellAti in questione veniva raggiunta da altre due interdittive antimafia annullate dalla giustizia amministrativa nellottobre scorso. A questo punto, tra comune e società inizia una guerra a colpi di ingiunzioni che sembra far profilare un tracollo per le casse comunali se la magistratura dovesse dar ragione alla Smart Project sullinopinata revoca dellaffidamento.