Festa della resistenza alla camorra sul fondo confiscato

di Redazione

 NAPOLI. La festa per la “Liberazione” che si terrà sul fondo ‘Selva Locandona’, bene confiscato dedicato alla memoria del compianto Amato Lamberti, assumerà giovedì un’accezione particolare, più ampia che in altre parti d’Italia.

La celebrazione della vittoria delle forze della Resistenza al regime nazi-fascista nel cuore di quello che era il feudo dei Simeoli, famiglia camorristica legata al clan Nuvoletta, qui ha un altissimo valore simbolico. Più di dieci ettari coltivati a vigneto e pescheto sottratti ai possedimenti mafiosi e ad una dissennata politica di trattamento dei rifiuti rappresentano una conquista importante per i ragazzi di (R)esistenza Anticamorra che hanno in gestione il fondo. Una conquista ma anche un impegno per chi, ogni giorno, combatte una guerra di legalità attraverso la valorizzazione del territorio e la creazione di possibilità concrete di sviluppo in un area dal tasso di disoccupazione elevatissimo.

“Resistere per esistere”. Non c’è scelta per chi come Ciro Corona, presidente di Resistenza, ha deciso di vivere la propria terra senza compromessi, affrancandosi da quella zona grigia dove criminalità e istituzioni civili sembrano fondersi senza soluzione di continuità. “Il prossimo 25 aprile- ha sottolineato Corona- celebreremo la liberazione del nostro territorio. Chiaiano è una terra martoriata, violentata dalle mafie e dalla mala politica, avvelenata dagli interessi criminali e dalla paradossale scelta di costruire la discarica. A Selva Locandona (nome mutuato dalla foresta abitata dagli indigeni maya nel Chiapas) i cittadini hanno la possibilità di riprendersi, giorno dopo giorno, la loro dignità ad esistere”. Le prove generali del 25 sono andate in scena già la scorsa Pasquetta, quando il Fondo Lamberti è stato preso d’assalto da circa 500 visitatori che hanno affollato le campagne.

La scampagnata di giovedì prossimo sarà allo stesso modo all’insegna della convivialità e della spensieratezza, anche se non mancheranno spunti di riflessione propedeutici ad un impegno collettivo. Musica e tammorre, brace, possibilità di degustare prodotti locali,saranno l’espediente ludico per la sensibilizzazione collettiva all’impegno sociale e al ricordo.

“Non mancheranno durante la giornata – ha precisato lo stesso Ciro Corona – momenti dedicati alla memoria grazie alle testimonianze di chi ha fatto della resistenza alle ingiustizie la propria ragione di vita. Con noi ci sarà Bruno Vallefuoco il padre di Alberto, giovane trucidato da un commando camorristico dopo essere stato scambiato per un appartenente al clan rivale, che in questi 15 anni ha deciso di trasformare il suo dolore in impegno contro la mafia. Sarà presente,inoltre,un ex partigiano membro dell’Anpi, ed i ragazzi dell’Afro-Napoli United, l’associazione sportiva che cerca di spezzare le catene del razzismo promuovendo i valori dello sport”.

Una semplice scampagnata trascorsa su un terreno confiscato alla mafia e abbandonato all’incuria dallo Stato ha una valenza rivoluzionaria. La pensano così i ragazzi di Resistenza, Presidio Anticamorra , il Comitato Vele e tutti gli uomini che,quotidianamente, partendo dal riscatto della loro terra si impegnano a costruire un futuro libero da ogni schiavitù.

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