Pompei, grazie ricevute: mano di Dio, mano del chirurgo o mano propria?

di Speranza Lettera

 POMPEI. Quadri, foto di bambini, parti anatomiche in argento, trecce di capelli, lauree, preghiere, poesie.

Sono gli Ex Voto del museo del santuario della Madonna del Rosario di Pompei, testimonianze di esperienze umane rappresentanti attestati dell’ ottenuto beneficio, cui i fedeli associano rendimenti di grazie alla divinità. Serena è uscita illesa da un grave incidente stradale, Marco ha riportato solo una lieve lussazione alla spalla dopo esser accidentalmente caduto dal treno, Giulia e Antonio desideravano ardentemente un figlio e hanno concepito ben due splendidi gemelli, Mattia aveva un reflusso vescico ureterale che si risolse dopo un complesso intervento chirurgico. Per i fedeli “è stato un miracolo”, per gli scettici “è stata la forza di vivere”.

Una volta ho sentito un bambino che diceva: “Mia madre ha pregato affinché io continuassi a vivere. Per farlo ho avuto bisogno di un trapianto di cuore, il cuore di un altro bambino. Questo bambino è morto per far vivere me. E’ per questo che si prega ? Cosa ne pensa Dio di questo?”.

Al giorno d’oggi, le menti umane sono costellate di domande e dubbi esistenziali a cui nè la religione nè la scienza trovano risposte. Non esistono verità assolute per cui non si possono avere convinzioni assolute. Talvolta bisogna avere fede in Dio. Talvolta bisogna avere fede in noi stessi. Talvolta bisogna avere fede e basta.

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