NAPOLI. Sono tre napoletani, Antonio Capo, 28 anni, Mario Solla, 29, e Ciro Simeoli, 50, gli uomini arrestati lunedì mattina dagli agenti della squadra mobile di Roma, in collaborazione con i colleghi partenopei, …
… nell’ambito di una inchiesta della procura della capitale su alcune rapine compiute a Milano nel novembre del 2012. La polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Stefano Aprile su richiesta del pm Marcello Monteleone.
I tre arrestati, specializzati in questo tipo di attività partivano da Napoli per raggiungere in auto il capoluogo lombardo. Il ‘modus operandi’ della banda era sempre lo stesso: dopo aver individuato una determinata vittima, i tre decidevano di seguirla, spesso a bordo di motorini rubati nella circostanza, e, una volta affiancatisi alla sua auto, la rapinavano dell’orologio con un’azione repentina e violenta, strappando il Rolex dal polso.
La squadra mobile, sentiti vittime e testimoni ed analizzati i tabulati dei cellulari che i tre usavano, ha proceduto agli arresti avvenuti, nel cuore della notte, all’interno delle loro abitazioni di Napoli. Capo, Solla e Simeoli, sono già delle vecchie conoscenze della polizia. Erano soliti commettere le rapine intrasferta, contando sulla complicità di altri, sempre di origine napoletana, residenti in altre città italiane e con il compito di indicare i luoghi maggiormente frequentati, di offrire talvolta ospitalità, assistenza ed i mezzi per commettere i reati. Dalle indagini è emerso che dal 9 al 21 novembre 2012 il gruppo, cui sono attribuite almeno tre rapine,è salito a Milano e tornato a Napoli più volte.
Particolare interesse investigativo ha suscitato il fatto che il documento di identità utilizzato da Antonio Capo, già colpito da ordinanza di custodia cautelare ai domiliari, mai eseguita,è risultato essere intestato a Gianluca Cardona, incensurato napoletano: Capo se ne serviva per eludere i controlli di polizia e per commettere le rapine in Italia ed all’estero.
Nell’ottobre del 2012 venne arrestato in Spagna per una rapina di danni di un soggetto che possedeva un orologio del valore di 25mila euro e anche in quell’occasione Capo esibì il documento intestato a Cardona. La base logistica del gruppo erano i quartieri spagnoli e proprio grazie alla complicità di chiè residente Capo ha potuto sottrarsi alla notifica dei domiciliari emessi nell’agosto dello scorso anno.
VIDEO |