Boston, il fratello di Tamerlan: “Islam sotto attacco, dovevamo reagire”

di Antonio Taglialatela

DzhokharBOSTON. “L’Islam è sotto attacco, dovevamo reagire, attaccando”. Sarebbe stato il pensiero di Tamerlan Tsarnaev, il maggiore dei due fratelli ceceni, sospettato di essere l’autore dell’attentato di Boston, ucciso dalla polizia in uno scontro a fuoco.

A rivelarlo il fratello minore, Dzhokhar, ricoverato in ospedale con un taglio alla gola, forse dovuto ad un tentativo di suicidio. Durante il primo interrogatorio il 19enne ha risposto, per iscritto, alle domande degli agenti di Cia ed Fbi, sottolineando che dietro loro non c’era al Qaida né alcuna organizzazione terroristica straniera. L’attacco, che ha provocato tre vittime e oltre 100 feriti, sarebbe stato dunque architetto solo dai due fratelli, spinti da motivi religiosi.

Dagli ultimi sviluppi delle indagini è emerso che i fratelli Tsarnaev avrebbero imparato a costruire gli ordigni esplosivi seguendo istruzioni trovate semplicemente sul web, agendo per conto proprio, spinti da motivi religiosi.

Ma le autorità statunitensi vogliono vederci chiaro, e seguono piste che portano anche oltre oceano, collegate ad organizzazioni terroristiche internazionali. Si valutano, in particolare, le informazioni fornite dall’intelligence russa, ossia che Tamerlan, durante i sei mesi di permanenza in Daghestan e Cecenia nel 2012, incontrò un militante sospetto.

Intanto, le indagini sull’attentato arrivano fino in Spagna. A Saragozza e Murcia la polizia iberica ha tratto in arresto due presunti terroristi che sarebbero legati ad al Qaida e coinvolti nella strage del 15 aprile. I due fermati, Nou Mediouni, di origine algerina, detenuto a Zaragoza, e Hassan el Jaaouani, di origine marocchina, in carcere a Murcia, farebbero parte di una cellula qaedista del Maghreb islamico (Aqmi). Secondo gli investigatori presenterebbero un profilo simile ai fratelli ceceni, Tamerlan e Dzhokhar Tsarnaev, considerati tra gli autori dell’attentato.

Mediouni e Jaaouani, rivelano fonti del governo spagnolo, erano da oltre un anno controllati dalle autorità e negli ultimi tempi si erano avvicinati ad ambienti della jihad, frequentando siti web collegati all’estremismo islamico. Proprio i loro commenti che incitavano ai terroristi diBostonhanno indotto la polizia spagnola, in collaborazione con quella francese e marocchina, ad arrestarli.

L’algerino, in particolare, frequentava un forum jihadista attraverso la quale i leader di Aqmi procedono al reclutamento. E’ emerso che, attraverso quel forum, sarebbe stato reclutato l’altro arrestato, Jaaouani, il quale avrebbe ricevuto delle istruzioni su un viaggio in Mali dove avrebbe partecipato all’addestramento in un campo.

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