DAMASCO. Torturati fino ad essere uccisi, le loro teste date alle fiamme e poi schiacciate da un veicolo. E la terribile scena che mostra un video amatoriale pubblicato sul web dai ribelli siriani.
Secondo il Syrian Media Center, agenzia di informazione vicina all’opposizione, il video è stato ritrovato sul cellulare di un militante filo-regime. A compiere il massacro, nella cittadina di Tall, a nord di Damasco, sarebbe stato un gruppo di miliziani fedeli al presidente Bashar al Assad. Due, almeno, le persone morte. Sono 300, invece, i civili, e 150 i combattenti ribelli, uccisi dallesercito siriano a Jdaidet Fadel, sobborgo a sudovest di Damasco, assaltato da circa tremila soldati del regime.
Altre 14 le vittime del bombardamento di domenica da parte del regime contro i ribelli: colpito il villaggio di al Maghara, nella provincia di Idlib. Le bombe hanno raggiunto una scuola, provocando vittime fra i bambini. Solo domenica sarebbero 64 le persone morte in tutta la Siria, 39 solo nella capitale Damasco e nei suoi sobborghi. Sabato notte, ad Istanbul, in Turchia, durante una riunione dei ministri degli Esteri degli 11 paesi occidentali e musulmani del gruppo Amici della Siria, fra cui l’Italia, è stato chiesto lavvio di trattative per una soluzione politica del conflitto.
Gli Usa, come annunciato dal segretario di Stato, John Kerry, stanzieranno altri 123 milioni di dollari di aiuti non letali.Secondo i media americani, Washington dovrebbe fornire ai ribelli materiale militare difensivo, tra cui mezzi blindati, giubbotti antiproiettile o occhiali di visione notturna. Lopposizione siriana, invece, si è impegnata a non porre in essere o a tollerare atti di vendetta contro qualsiasi gruppo nel Paese e che le armi che riceverà non cadranno nelle mani sbagliate.
LItalia ha confermato un impegno complessivo di 22 milioni di euro per il 2013, per interventi di emergenza e iniziative di ricostruzione e sviluppo. Solo nellultima settimana la Cooperazione Italiana ha portato aiuti per 192mila euro al confine tra Siria e Turchia.