ROMA. Siamo un gruppo mondiale e non più solo italiano questa è lidea che Beppe Grillo ha del suo movimento e dei suoi uomini e quanto allinciucio delle larghe intese, lex comico ritiene che laddove si dovesse verificare la gente, che è stufa prenderà i bastoni.
Ha scelto un agriturismo alle porte della capitale per parlare ai suoi parlamentari e ha tenuto lontani ancora una volta i giornalisti da quella Villa Valente, ristorante La Quiete, dove è stato impedito lingresso alla stampa. Grillo dice di avere un nome per il presidente: Ho detto a Napolitano di darci l’incarico e poi faremo un nome. Ora il nome è il movimento Dobbiamo arrivare calmi e sereni all’elezione del presidente della Repubblica, che sarà molto diverso da questo.
Se Grillo ritiene che non sta fornendo nessun pretesto per fare un governassimo, dello stesso parere non è Tommaso Currò, che, rompendo gli indugi si è detto favorevole ad un confronto con il Pd. Il deputato siciliano che ha voluto rivendicare la propria autonomia di pensiero perché dice, nonsono uno schiacciabottoni per conto terzi, apre almeno al dialogo con il Pd, cosa non condivisa dal leader del movimento che a proposito si è così pronunciato: Non mi aspettavo totale condivisione nel Movimento. E’ legittimo che qualcuno la pensi in modo diverso, ma non siamo noi che ci stiamo dividendo, sono gli altri. Non fidatevi dei partiti, ormai sono roba vecchia, morta, non sono neanche stati capaci di cambiare la legge elettorale avrebbe detto ancora Grillo, mettendo i parlamentari in guardia dai partiti e dall’uso di internet: Non pubblicate sui social network cose della vostra vita privata, ma solo dell’attività parlamentare. Abbiamo a che fare con gente incredibile: fanno dossier di tutti i tipi, avrebbe aggiunto, spiegando che secondo questi dossier lui avrebbe tredici ville in Costa Rica.
Da ora in poi sul blog parleremo solo di programmi. Daltronde, entrando a far parte della politica avrebbe dovuto da tempo svestire i panni di comico. Poi cè la questione della diretta streaming sulla quale si è pronunciata la capogruppo alla Camera del M5S,Roberta Lombardi: Non l’abbiamo fatta per avere un momento conviviale tra di noi. E per fare il punto tra di noi. Non possiamo tutto mettere in rete e non possiamo dare un passaggio competitivo agli altri partiti. Sull’assenza del ‘dissidente’ Currò aggiunge: Curró non è venuto, Rizzetto non ha parlato. Beppe verrà anche in Parlamento e ci vedremo una volta al mese. Così anche lui si rende conto meglio di quanto accade la dentro.
La Lombardi si è espressa poi anche su Matteo Renzi: alla domanda Cambierebbe qualcosa per il Movimento 5 Stelle se Matteo Renzi fosse il candidato del centrosinistra?, risponde secca No, perchè Renzi è un giovane, ma non una persona nuova. Viene dall’apparato di partito. È qualcosa d’altro rispetto a noi. Allincontro informale così come lo chiamano i grillini, era assente Currò. Tra i parlamentari a piazzale Flaminio è risaltata l’assenza di Tommaso Currò. Ancora Crimiha provato a smontare il caso “dissidenza”, uno dei temi caldi del faccia a faccia con Grillo: Currò non c’entra con l’incontro di oggi, che era programmato da 10 giorni. Il dibattito c’è, non ho mai detto che non c’è. Altrimenti ci sarebbe l’unanimità di 8 milioni di elettori.
ecisamente meno diplomaticoPaolo Becchi, professore di Filosofia del diritto a Genova, ritenuto ideologo del M5S, su Twitter: Se c’è qualcuno dentro ma contro il Movimento, non si tratta di ‘dissidenti’ ma di traditori e come tali vanno trattati. Sono dei giuda. Da indicare per nome e cognome sul blog. Poi il professore fa una parziale marcia indietro: Se ho ecceduto nei toni chiedo scusa. Ora ho bisogno di pensare.