ROMA. Una dossier su Silvio Berlusconi riguardante la denuncia di un agente del Sisde che nel 2008 aveva denunciato lallora premier per problemi professionali causati dalla relazione che il Cavaliere avrebbe avviato con la sua ex moglie, una giovane annunciatrice Rai.
E quello trovato a casa di Claudio Scajola, ex ministro degli Interni ed ex presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, dagli agenti della polizia postale durante una perquisizione. Un procedimento per mobbing e abuso dufficio che però fu archiviato nel 2009. Oltre a quello sul leader del Pdl, nella villa di Imperia Scajola sembra avesse un vero e proprio archivio di informazioni riservate. Cè anche un fascicolo, risalente al 1998, su uno storico rivale politico di Scajola ed esponente regionale del Pdl ligure, accusato in una nota dei carabinieri di far uso di sostanze stupefacenti.
Inoltre, ci sarebbe della documentazione riservata sulla scorta tolta al giuslavorista Marco Biagi, ucciso dalle Brigate rosse. Un caso per il quale Scajola finì al centro di una polemica, culminata con le sue dimissioni dopo aver proferito la frase: Era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza.
Intanto, lex ministro smentisce la presenza di un archivio di dossier a casa: E una persecuzione, tutto falso. In particolare, sulla nota contro il suo rivale fa sapere di averla trovata in una cassetta della posta, inviata da un anonimo. Mentre quello su Berlusconi, ha sottolineato, è un atto pubblico, nulla di riservato, poiché riguardava un procedimento penale in corso.