ROMA. Dopo aver sentito tutti i gruppi parlamentari Giorgio Napolitano ha deciso di prendersi la notte per riflettere e comunicherà le proprie conclusioni mercoledì 24 aprile.
“Disponibili a concorrere al governo”, dice Enrico Letta. “Serve un governo forte e duraturo”, è l’opinione di Silvio Berlusconi. La giornata di consultazioni lampo voluta dal Capo dello Stato appena rieletto vede la convergenza delle forze principali sull’ipotesi di un esecutivo delle larghe intese.
A favore anche il gruppo di Scelta Civica, che chiede un governo anche a tempo che possa realizzare le riforme indicate dai saggi. Il Pd arriva al Colle dopo aver affrontato in giornata una dura direzione nazionale nel corso della quale Bersani ha ribadito le proprie dimissioni.
Dall’eventuale futuro governo si chiama invece fuori il Movimento 5 Stelle che rivendica di essere “l’unica opposizione nel Paese”. Contrari sono anche i delegati di Sel, con Nichi Vendola che si dice indisponibile a votare qualunque governo che abbia “il blocco berlusconiano al suo interno”. Dalla Lega arriva invece un secco no all’ipotesi che il prossimo premier possa essere Giuliano Amato.
In giornata è circolata anche l’ipotesi che potesse essere Matteo Renzi il premier incaricato. Ipotesi però passata in secondo piano nell’arco della serata.