Preiti in carcere: “Non so cosa ho fatto. Voglio vedere mio figlio”

di Emma Zampella

Luigi PreitiROMA. Rinchiuso in isolamento nel carcere di Rebibbia, Luigi Preiti, l’attentatore che seminato il terrore in Piazza Montecitorio, il giorno dopo la strage non riesce a spiegarsi ancora il suo folle gesto.

“Non potevo più mantenere mio figlio. Ero disperato. Cosa ho fatto? Non lo so. Non so spiegare”, ripete agli agenti che lo piantonano in cella. A sentire chi lo ha incontrato, sembra che l’uomo, disoccupato e separato, residente ad Alessandria ma di origini calabresi, alterni momenti di sfogo a lunghi silenzi, quasi come se fosse spaurito e con lo “sguardo persone nel vuoto”.

Ad incontrarlo nella mattinata di lunedì anche il suo difensore a cui ha detto di essere molto pentito. “È molto depresso, piange in continuazione – racconta l’avvocato – gli agenti penitenziari lo sorvegliano a vista ventiquattrore su ventiquattro. Ha voluto sapere come stavano i due carabinieri. Voglio parlare con mio figlio” ha detto inoltre Preiti, chiedendo un permesso per poter avere degli occhiali per leggere. “Al momento dell’arresto – ha detto Preiti – mi si sono rotti gli occhiali, non vedo da vicino e vorrei leggere”. Mentre lui è in carcere, a parlare è la sua famiglia, quella che vive a Rosarno e che continua a definirlo una persona perbene. “È un gran lavoratore e tutti gli vogliono bene. È stato terribile vederlo in televisione bloccato a terra dopo ciò che aveva fatto” dice Girolama Preiti, sorella dell’uomo che domenica ha sparato ai due carabinieri davanti a Palazzo Chigi. “Siamo tutti distrutti per quanto è accaduto – aggiunge la donna -. E lo sono, in particolare, i nostri genitori, chiusi in un dolore cupo e silenzioso”.

I familiari escludono però che abbia problemi psichici. “La sua intenzione – ha detto il pm Lavianidopo aver interrogato l’arrestato – era quella di sparare ai politici”. Il pm ha spiegato che si tratta di “un uomo con molti problemi, che aveva perso il lavoro, aveva perso tutto ed è dovuto rientrare in famiglia”. La questura di Roma ha deciso di estendere di circa dieci metri la zona rossa a Piazza Montecitorio. La disposizione, presa in seguito alla sparatoria avvenuta di fronte a Palazzo Chigi, entrerà in vigore un’ora prima dell’insediamento del nuovo governo, previsto per le 15. La misura di sicurezza potrebbe essere adottata anche in futuro in altre occasioni importanti. Ad essere esteso è il transennamento della piazza, ovvero lo spazio antistante l’ingresso di Montecitorio che sarà interdetto anche ai pedoni. In quest’area potranno passare solo ministri, cariche istituzionali, parlamentari i loro collaboratori e dipendenti di Montecitorio. Rafforzata anche la presenza nella piazza degli uomini delle forze dell’ordine.

A palare è poi anche l’ex moglie di Preiti, madre di suo figlio: “Chiedo scusa a tutti, soprattutto ai due carabinieri feriti e alle loro famiglie. Non so perché lo ha fatto – aggiunge la donna – tra noi i rapporti erano civili, telefonava spesso a nostro figlio, ma nulla di più, per cui non so se avesse problemi. Sono certa, però, che anche lui ha capito di avere sbagliato”. “Non so cosa gli sia successo, chiediamo scusa alla cittadinanza e alle famiglie dei carabinieri” dice Arcangelo Priesti. “I miei genitori quando li ho chiamati – aggiunge – non sapevano ancora nulla, sono rimasti sconvolti e non sanno come spiegarsi una cosa del genere. Siamo sconvolti tutti quanti non sappiamo perché è successo, si era separato dalla moglie 3 anni fa e lavorava e viveva qui in Piemonte, poi ha perso anche il lavoro e viveva con i miei giù in Calabria – aggiunge – Non so come si sia procurato la pistola. Spero che stia bene – dice ancora il fratello dell’uomo – soprattutto per i miei genitori che sono anche anziani, abbiamo già tanti problemi, ci mancava anche questo. L’ho visto l’ultima volta ad agosto dell’anno scorso, quando sono andato in ferie, non ho notato nulla di strano in lui”.

Intanto le indagini proseguono. A quanto pare, l’attentatore avrebbe agito da solo, come risulta dai primi accertamenti compiuti dagli investigatori che hanno visionato le immagini delle telecamere presenti intorno a Palazzo Chigi. Si sa inoltre che quando ha sparato ai due carabinieri, Preiti, oltre a una pistola, aveva con sé anche delle punte di trapano. Gli oggetti sono stati trovati dagli investigatori in un borsa beige che l’uomo aveva con sé quando è arrivato in largo Colonna ed erano l’unica cosa contenuta nella borsa. Secondo quanto si apprende, nell’interrogatorio di domenica, Preiti non avrebbe fornito agli inquirenti una spiegazione del perché aveva con se quelle punte. La Procura di Roma ha disposto, inoltre, una perizia tecnica sulla pistola, calibro 7,65, utilizzata nella sparatoria davanti a Palazzo Chigi da Preiti. Si tratta di un accertamento “irripetibile”, disposto in maniera urgente dal pm, con il quale si cercherà di risalire alla matricola dell’arma trovata abrasa e stabilire se in passato sia stata utilizzata per commettere altri reati.

Parlando con il procuratore aggiunto, Pierfilippo Laviani, ieri Preiti, riferendosi all’arma, ha raccontato di aver acquistato la pistola clandestinamente quattro anni fa. Una versione sulla quale ora sono in corso accertamenti. Per Luigi Preiti, l’uomo che ha sparato davanti Palazzo Chigi, la Procura di Roma non chiederà la perizia psichiatrica Il procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e il sostituto Antonella Nespola sono convinti che Preiti abbia agito nel pieno delle sue capacità, ma che la sua azione rientri nel comportamento di “un esibizionista”.

I magistrati depositeranno la richiesta di convalida del fermo per Preiti in cui si contestano i reati di tentato omicidio, porto e detenzione illegale e uso d’arma e munizioni, ma non è escluso che possano essere contestate anche alcune aggravanti tra cui quella di aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale o una persona incaricata di pubblico servizio. L’interrogatorio di garanzia potrebbe essere svolto già nella giornata di domani. Potrebbero esserci problemi di gioco dietro alle difficoltà di Luigi Preiti, 49 anni,l’uomo che oggi ha ferito due carabinieri davanti a Palazzo Chigi. L’attentatore, secondo quanto si apprende, già prima della separazione dalla moglie, spendeva molti soldi alle slot machines ed al biliardo. E proprio questo sarebbe uno dei motivi che lo hanno allontanato dalla famiglia e che gli hanno fatto perdere il lavoro.

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