ROMA. “Ubriaco investe una donna e scappa, arrestato per omissione di soccorso”. “Pirata della strada travolge due fidanzati all’uscita di una discoteca, denunciato”. “Giovane al volante travolge una famiglia in viaggio verso Firenze”.
“Motociclista ubriaco investe e uccide un pedone di 15 anni”. “Guida in stato di ebbrezza, uccide una bimba di quattro anni, arrestato con l’accusa di omicidio colposo”. Quanto spesso accendiamo il televisore o la radio e lasciamo che questi titoli di cronaca risuonino nelle nostre case? Tanto. “Troppo”. E’ proprio il “troppo” il freno che dovremmo porre a noi stessi prima di pigiare quello di un’automobile. E’ proprio il troppo” la coscienziosa molla dell'”io” che dovrebbe scattare e anticipare l’impulso dell'”es” di premere l’acceleratore. “Troppo” è un consiglio morale, figlio della riflessione.
Proprio come lo slogan “Scegli di vivere, non berti la vita!”, proposto da Autostrade per l’Italia, ideato da uno studente di una scuola superiore di Roma selezionato tra oltre 30mila partecipanti ad un progetto di educazione alla sicurezza stradale. Uscire con gli amici, andare in discoteca, festeggiare un compleanno, brindare ad un nuovo traguardo sono tutti costumi che ci espongono al mondo e con i quali indossiamo un ruolo, quello di responsabili di noi stessi e degli altri.
Scegliamo pure di chiuderci la porta di casa alle spalle per andare a divertirci, ma scegliamo anche di farlo ragionevolmente. “Spensieratezza” fa rima con “ebbrezza” ma anche con “saggezza”.