Carenza di personale al “Moscati”: si attende autorizzazione di Caldoro

di Livia Fattore

 AVERSA. La situazione del pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Aversa è, effettivamente, al limite.

L’affermazione, che ricalca il contenuto della denunzia fatta dagli addetti al reparto di emergenza del nosocomio aversano e dai rappresentanti sindacali da queste colonne nella giornata di ieri, viene dalla dirigenza dell’Asl Caserta dalla quale l’ospedale Moscati dipende.

A Salvatore Stabile, rappresentante nazionale della Fials (Federazione Italiana lavoratori sanità), che aveva ipotizzato la possibilità per la dirigenza dell’Asl casertana di assumere personale medico per far fronte al completamento dei turni e porre fine ad un assurdo stato di cose che costringe, attualmente, sempre più spesso i medici del pronto soccorso, di cui è primario la dottoressa Rosanna Raucci, turni anche di 18 ore continuativi, con tutte le ricadute del caso, soprattutto sui pazienti che si ritrovano di fronte medici super stressati dalla lunga permanenza in servizio, dagli uffici di via Roma, rispondono che risulterebbe un solo caso di assunzione da parte dell’Asl territorialmente competente di medici a tempo determinato senza il placet della Regione Campania.

“Si tratta – ha affermato un dirigente – dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Qui i vertici dell’Azienda ospedaliera si sono rivolti al prefetto chiedendo di autorizzare queste assunzioni temporanee pena il rischio che non potesse essere assicurato il livello necessario di assistenza nell’area dell’emergenza, ossia del pronto soccorso, in una struttura di notevole rilevanza”.

Una richiesta in questo senso sarebbe stata avanzata anche dai vertici sanitari dell’Asl casertana al rappresentante del governo centrale, ma senza che questi abbia dato, poi, il proprio placet, per cui per Aversa non si è potuto perseguire questa strada. Eppure il nosocomio normanno è secondo solo proprio al Cardarelli per quanto riguarda le prestazione offerte presso il pronto soccorso, tenuto conto che il Moscati è al servizio di un territorio, l’Agro Aversano, costituito da 19 comuni ed oltre trecentomila abitanti quale bacino di utenza, senza tener conto dei molti comuni a cavallo tra le province di Napoli e Caserta che preferiscono raggiungere Aversa in caso di necessità.

Sempre dai vertici dell’Asl di Caserta fanno sapere che c’è una graduatoria, frutto di un avviso pubblico, dal quale si potrebbe attingere, ma si è in attesa dell’autorizzazione del governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, quale commissario di governo per la sanità. Alla struttura casertana dovrebbero andare ben 29 medici, quasi tutti destinatati alle aree emergenziali dei nosocomi della provincia, con una quota consistente, ovviamente, proprio per il Moscati di Aversa.

Le carenze di personale sono praticamente all’ordine del giorno. Solo pochi mesi fa, infatti, a mancare erano gli infermieri. Anche in quel caso si registrarono turni di 18 ore, praticamente tre turni di seguito espletati dalla stessa persona, con ovvie ricadute. A farne le spese, infatti, è soprattutto la qualità delle prestazioni. Ma sia medici che infermieri, inoltre, sottolineano come possano, poi, esserci anche implicazioni penali per eventuali disattenzioni dovute alla stanchezza, oltre al fatto di vedersi completamente cancellata la vita privata e gli affetti familiari, tenuto conto che si conosce l’orario di inizio del proprio turno, ma non la fine. Inoltre, l’impossibilità, per legge, a lasciare il posto sguarnito in caso di mancanza di cambio.

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