Furti con “cavallo di ritorno”: due arresti

di Redazione

 AVERSA. Due uomini, Carmine Iorio, 45 anni, di Santa Maria Capua Vetere e Diego Attardo, 48 anni, di Minturno, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari con l’accusa di far parte di un’organizzazione dedita ai furti di vetture col metodo estorsivo del “cavallo di ritorno”.

L’operazione, compiuta dagli agenti del commissariato di polizia di Aversa, è legata all’inchiesta “Nerone”, dal nome di un mastino napoletano di proprietà di uno degli arrestati, che consentì di accertare oltre 100 furti d’auto, recuperare una ventina di veicoli di provenienza illecita e trarre in arresto sette persone, oltre ad evidenziare le responsabilità penali di circa 50 persone.

La tecnica utilizzata per perpetrare i furti di auto risultava altamente sofisticata, con l’impiego di centraline decodificate fornite dall’elettrauto della zona, riuscendo in questo modo a superare gli ostacoli di qualsiasi tipo di antifurto. Estremamente semplice, invece, era la tecnica di apertura degli sportelli delle auto: veniva, infatti, utilizzato un cavatappi. All’atto della restituzione dell’auto rubata al proprietario, dopo che questi aveva provveduto a pagare, il veicolo veniva lasciato parcheggiato con installato sul volante un “blindosterzo”, evidentemente allo scopo di eludere eventuali controlli di polizia.

Dalle indagini emergeva che, all’interno dell’organizzazione criminale, si distinguevano, per il ruolo rivestito, tre gruppi. Uno si occupava prevalentemente del furto delle auto e della successiva attività estorsiva; un secondo aveva il compito di operare i furti delle auto in vari territori della Campania; infine, un terzo gruppo era dedito al riciclaggio dei pezzi delle auto rubate, di cui facevano parte i due ultimi arrestati.

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