Ospedale ‘Moscati’, a rischio il servizio di psichiatria

di Antonio Arduino

 AVERSA. Undici marzo 1813 Gioacchino Murat, viceré di Napoli, inaugura la Real Casa dei Matti dell’Annunziata, il primo manicomio della penisola.

Dieci maggio 2013, rischia di scomparire il servizio di psichiatria di diagnosi e cura dell’ospedale Moscati, figlio moderno della Real Casa dell’Annunziata Considerando quanto la psichiatria abbia dato ad Aversa, in fatto di notorietà nel settore per i tanti specialisti di fama internazionale formati nel corso degli anni, la cancellazione del servizio è inaccettabile per gli operatori del nosocomio. “Certo ufficialmente nessuno parla di cancellazione ma di fatto si sta eliminando il servizio e la psichiatria dalla nostra città” dicono.

“Sulla carta – sostengono – si tratta di una chiusura temporanea, dovuta alla necessità di ristrutturare i locali del piano superiore ma si sa bene come vanno le cose definite temporanee. Nel nostro paese il provvisorio dura una vita”. A dare spazio all’ipotesi di chiusura, temuta dagli operatori, sono due note ufficiali emesse rispettivamente il 9 e il 10 maggio. La prima, sottolineata la necessità di aumentare i posti letto del servizio di psichiatria di diagnosi e cura dell’ospedale di Sessa Aurunca, rileva la conseguente di potenziare il personale del servizio esistente al San Rocco con un incremento di ore/lavoro. La seconda, firmata dal dirigente del Dipartimento di Salute Mentale, indirizzata al personale medico e infermieristico del servizio del Moscati, comunica il trasferimento dello stesso presso l’analogo servizio del nosocomio di Sessa Aurunca, ricordando che “la transitoria assegnazione avrà luogo dietro corresponsione di indennità progettuali correlate all’incremento di ore/lavoro, determinate in 600 ore mensili per il personale del comparto e in 300 ore mensili per il personale dirigente”.

“Il tutto – precisa la nota – si effettuerà per tre mesi, periodo verosimilmente sufficiente per l’ultimazione dei lavori negli ambienti sovrastanti l’S.p.d.c. di Aversa”. Dunque un trasferimento incentivato con una indennità progettuale, forse per compensare le spese del personale che dovrà viaggiare da Aversa a Sessa Arunca, che avrà presumibilmente la durata di tre mesi. “Forse andrà così” riprendono gli operatori. “Ma – osservano – chi può garantire che i lavori che riguardano, tra l’altro, gli ambienti sovrastanti l’Spdc si completeranno in tre mesi? Considerando i precedenti potrebbero durare degli anni e il servizio psichiatrico?”. “Possibile che Aversa e i comuni dell’agro debbano restare privi di un servizio così importante? Possibile che la psichiatria debba essere cancellata nella città che ne è un simbolo nella penisola” concludono gli operatori.

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