Ospedale “Moscati”: continua l’emergenza personale

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Più che un pronto soccorso una trincea dove pochi irriducibili continuano a fornire prestazioni sanitarie anche per diciotto ore di seguito.

Sembra essere una sorta di epitaffio del pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa, dove, ciclicamente, si registra una penuria di personale. Una frequenza allarmante che, di fatto, tra, carenza di infermieri e sanitari a turno, pone il presidio aversano in perenne emergenza di personale. Il problema del pronto soccorso dell’ospedale normanno, secondo in Campania per numero di prestazioni solo a quello del “Cardarelli” di Napoli, è sempre lo stesso: le forze in organico.

“Si tratta – ha dichiarato un addetto ai lavori che deve rimanere forzatamente anonimo per timore di ritorsioni sul piano disciplinare, considerato che l’amministrazione ha vietato al personale sanitario di rilasciare dichiarazioni ai giornalisti – di una situazione insostenibile. Noi non ci lamentiamo di quanto siamo costretti a fare. Il nostro timore è un altro e riguarda, mi creda, soprattutto l’incolumità di quanti si rivolgono a questo pronto soccorso. Uno di noi, medico o infermiere, quale resa può avere, in termini di prestazioni, dopo dodici ore ininterrotte di servizio. Una nostra distrazione può essere fatale per un paziente. Di chi sarà, poi, la colpa? Si consideri che qualche collega ha superato le 18 ore di servizio ininterrotto, tre turni di seguito”.

In pratica, si registra una circostanza assurda. A causa delle presenza di soli 12 medici (due sono in congedo parentale, ma l’Asl sembrerebbe non tenerne conto)i sanitari sanno quando iniziano un turno, ma non quando finisce. “Ognuno di noi –continuano gli addetti – ha diritto di organizzarsi e vivere una propria esistenza al di fuori dell’ambiente di lavoro. Abbiamo famiglie e rapporti sociali che, gioco forza, in questo periodo stiamo accantonando. E’ un lavoro snervante con conseguenze che ricadono soprattutto sui pazienti che ricorrono alle cure del pronto soccorso”.

Sulla vicenda da registrare anche l’intervento del segretario nazionale della Fials (Federazione Italiana dei lavoratori della sanità) Salvatore Stabile che ha dichiarato: “La carenza di personale medico è comune a tutta la provincia, ma è più grave ad Aversa dove c’è un avviso pubblico, ma il direttore Menduni attende un’autorizzazione regionale che non arriva. Da tempo abbiamo chiesto a quest’ultimo di mettere in campo un po’ di coraggio e di prendersi a responsabilità di assumere a tempo determinati. Lo stanno facendo in molte Asl della Campania, soprattutto nell’area dell’emergenza, figurarsi nello specifico del pronto soccorso. Noi crediamo che questo sia un settore dove si debba osare”.

Il pronto soccorso del “Moscati”, tra l’altro, è una trincea anche dal punto di vista dell’ordine pubblico. Il personale addetto a questa struttura, infatti, è costantemente alla mercé di esagitati che, sempre più spesso, li fanno oggetto della loro rabbia. Risale a poco meno di un mese fa una maxi rissa tra due fazioni familiari opposte che si rincontrarono, dopo una prima rissa, al “Moscati”, provocando ingenti danni alla struttura. Qualche giorno prima ad essere picchiata era stata la responsabile del reparto. Per questo si chiede da tutte le parti il ripristino del drappello di polizia.

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