Re Franceschiello scatena lite nel Popolo delle Libertà

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Una piazza, lo slargo antistante la sede centrale delle Poste Italiane in viale Europa, intitolata a re Franceschiello.

A voler dedicare una piazza all’ultimo re del Regno delle Due Sicilie il consigliere comunale Raffaele Marino che, “tradendo” la sua appartenenza socialista, anche se si tratta del Nuovo Psi, ha chiesto al sindaco Giuseppe Sagliocco di dedicare questo slargo al monarca della dinastia dei Borboni che dovette arrendersi ai Savoia dopo la strenua difesa di Gaeta. La richiesta di Marino, come egli stesso ha spiegato, parte dalla constatazione che “Re Francesco II ci ha dato l’Arco di Porta Napoli, il simbolo della città, così come lo conosciamo noi oggi, collegando l’Annunziata con il Campanile (anche se gli storici, in verità, lo datano un paio di secoli prima con l’aggiunta dell’orologio nel 1776, ndr). Non possiamo dimenticarlo. A lui una sola piazza è stata dedicata in Trentino dove è morto, ma nessuna in Italia Meridionale”.

Sagliocco ha accolto la richiesta portando direttamente la relativa delibera in giunta. In questa sede è stato l’assessore Pdl Elia Barbato a stoppare l’iniziativa evidenziando la propria perplessità e affermando che credeva opportuno parlarne prima in seno al partito che era completamente all’oscuro. E il partito si è riunito ben due volte, evidenziando una spaccatura che, per molti, non è affatto dovuta alla vicenda di re Franceschiello, ma ad un diverso posizionamento sullo scacchiere politico cittadino. Infatti, i tre consiglieri comunali più vicini al sindaco: Stefano Di Grazia, Gabriele Costanzo e Salvatore della Vecchia si sono detti favorevoli con quest’ultimo che, contro il dettato del partito ha, addirittura, votato si in commissione consiliare affari generali.

Contrari a vario titolo i tre assessori: Elia Barbato, Massimo Pizzi e il vicesindaco Nicla Virgilio e gli altri cinque consiglieri: Luciano Luciano (che è anche coordinatore cittadino), il capogruppo Mario Tozzi, Michele Galluccio, Giampaolo Dello Vicario e Gino Della Valle.

Sull’argomento a parlare lo stesso coordinatore cittadino Luciano che dichiara: “Ci siamo già incontrati, come assessori e consiglieri comunali, ed abbiamo riscontrato una maggioranza di contrari. Quello che è da evidenziare è che, al di là del merito sull’opportunità storica di dedicare una piazza ad un monarca Borbone, è il metodo utilizzato per metterlo in pratica che contestiamo. Non è posibile che, senza che se ne sia mai nemmeno accennato in maggioranza, i nostri assessori si trovino davanti la proposta di delibera in giunta. Domani questa metodologia potrebbe essere applicata anche ad altre decisioni e proprio non va. Comunque, in settimana avremo una nuova riunione per decidere cosa fare, sperando che, una volta che la maggioranza del gruppo ha deciso, non si debbano registrare strascichi”.

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