Sicurezza al “Moscati”, potrebbe arrivare l’Esercito

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Potrebbe esserci l’esercito, almeno nelle ore notturne, a vegliare sulla sicurezza e l’incolumità sia degli addetti al pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” che dei pazienti che vi si rivolgono per essere curati.

E’ questa una delle ipotesi, considerata praticabile dai presenti, venuta fuori nel corso di un sopralluogo presso il presidio ospedaliero aversano, al quale hanno preso parte il direttore generale dell’Asl di Caserta, Paolo Menduni, il sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco, e il direttore sanitario del presidio normanno, Giuseppe Tatavitto.

L’incontro, al quale hanno partecipato anche rappresentanti della locale compagnia della guardia di finanza e della polizia municipale, è servito per discutere di tutte le iniziative da porre in essere per garantire la piena efficienza del pronto soccorso e la sicurezza per gli operatori ed i fruitori del presidio ospedaliero. Sagliocco, infatti, aveva chiesto, con una nota diretta al prefetto di Caserta Carmela Pagano, dopo una serie di episodi che avevano messo a repentaglio l’incolumità degli addetti al pronto soccorso, di istituire nuovamente un drappello di polizia presso il nosocomio normanno. La stessa richiesta era stata ribadita dal primo cittadino la settimana scorsa, in sede di Comitato di ordine e sicurezza provinciale.

“Il prefetto Pagano – ha detto Sagliocco – ha sottoposto all’attenzione del direttore generale dell’Asl di Caserta alcuni spunti di valutazione per la possibile adozione di correttivi finalizzati a migliorare i sistemi di vigilanza e per dare una maggiore percezione di sicurezza agli utenti ed agli operatori del settore sanitario. Con pochi accorgimenti si può, anzi, si deve migliorare la sicurezza degli utenti del pronto soccorso che, ricordiamo, per il numero di accessi, è secondo solo a quello dell’ospedale “Cardarelli” di Napoli”.

E lo stesso Sagliocco, poi, a fare esempi concreti come la sosta selvaggia di autoveicoli, senza alcun ordine, che spesso impedisce alle vetture di giungere al pronto soccorso. Da qui l’ipotesi di utilizzare la polizia municipale anche nel perimetro del nosocomio aversano. Una sicurezza quella del “Moscati” che il prefetto, in un suo intervento, aveva detto a chiare lettere di non poter garantire in considerazione del già esiguo numero delle forze dell’ordine sia per quanto riguarda la polizia di stato (il cui commissariato, per carenza di organico, di pomeriggio non è in grado nemmeno di raccogliere le denunzie dei cittadini che vengono invitati a rivolgersi ai carabinieri) che gli altri corpi presenti sul territorio cittadino”.

Da qui l’idea di utilizzare, oltre alla polizia municipale, almeno di notte, i soldati presenti presso la caserma aversana della guardia di finanza nell’ambito del progetto, oramai più che rodato, del “modello Caserta” per assicurare una presenza costante nelle ore più difficili presso il pronto soccorso del “Moscati”.

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