PALERMO. Le nuove rotte dell’impegno. Geografia e legalità.
E il tema scelto quest’anno, che ha dato il titolo al concorso nazionale e alla cerimonia istituzionale che si svolgerà come di consueto nell’Aula Bunker del carcere Ucciardone di Palermo per ricordare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, le donne e gli uomini delle scorte. Oltre 800 scuole, 20 mila studenti e 13 Paesi europei con le loro delegazioni di giovani tornano a Palermo per commemorare le vittime della strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992.
Giovanni Falcone le tue idee camminano sulle nostre gambe, è lo striscione alla testa del corteo sceso dalla neve della legalità, arrivata giovedì mattina a Palermo. A tenerlo in mano sono gli studenti, insieme al presidente del Senato, Pietro Grasso e il ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Maria Chiara Carrozza.
Dopo 21 anni c’è una maggiore consapevolezza, a parte i successi raggiunti contro le organizzazioni mafiose dal punto di vista militare. C’è un maggiore sommovimento sociale che sentiamo presente non solo in Sicilia ma in tutta Italia, dice il presidente del Senato, Pietro Grasso.
Spero che la politica faccia la sua parte anche con il lavoro delle commissioni d’inchiesta sulla mafia e sulle stragi per completare il quadro delle indagini e il lavoro dei magistrati, ha detto ancora Grasso giungendo all’aula bunker dell’Ucciardone.
Nel pomeriggio partiranno due cortei: uno dall’aula bunker alle 16.30, l’altro da via D’Amelio alle 16. Entrambi si riuniranno sotto l’albero Falcone in via Notarbartolo per ricordare insieme il momento solenne rispettando il silenzio nell’ora della strage, le 17.58.
Sarà il momento conclusivo in cui tutta la città e gli studenti che hanno partecipato alla giornata si ritroveranno di fronte all’albero, divenuto bene culturale tutelato dalla Regione Siciliana e dallo Stato. Alle 17.58 il trombettiere della polizia suonerà “Il Silenzio” in ricordo di tutte le vittime delle stragi mafiose. Alle 18.30 verrà celebrata la messa in memoria delle vittime della mafia presso il Centro Educativo Ignaziano, alla quale parteciperà il presidente del Consiglio Enrico Letta.
Anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio a Maria Falcone, sorella del giudice.
Dopo le stragi di mafia le indagini e gli interventi della magistratura e delle forze dell’ordine consentirono di contrastare con ancora maggiore efficacia vecchie e nuove forme di penetrazione e aggressione criminale. L’impegno prosegue instancabilmente con rinnovati successi e vede unite le forze politiche e sociali, ha scritto il capo dello Stato.
E ancora: Le immagini dello spietato agguato restano indelebili nella memoria degli italiani, rinnovando l’angoscia di quel giorno e il ricordo commosso del sacrificio di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, addetti alla loro tutela. L’attentato, replicato a distanza di poco più di un mese con quello in cui persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, rappresentò uno dei momenti di massima violenza eversiva dell’attacco della mafia allo Stato.