E’ morta Agnese Borsellino, vedova del giudice ucciso dalla mafia

di Redazione

 PALERMO. È morta, a Palermo, Agnese Piraino Leto, vedova del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia nel 1992. La signora Borsellino era ammalata da tempo.

I funerali avranno luogo domenica mattina, alle ore 9.30, nella chiesa di S. Luisa di Marillac, la stessa dove si svolsero le esequie del magistrato ucciso nella strage di via D’Amelio.

Figlia del presidente del tribunale di Palermo Angelo, si era sposata con Paolo Borsellino, allora giovane magistrato, il 23 dicembre 1968. Da loro matrimonio sono nati tre figli: Lucia, 44 anni, che oggi ricopre l’incarico di assessore regionale alla Sanità, Manfredi, 41 anni, attuale dirigente del commissariato di polizia di Cefalù, e Fiammetta, di 40.

La vedova Borsellino ha sempre tenuto un atteggiamento di grande riserbo insieme ai figli, limitandosi a presenziare a poche cerimonie pubbliche in ricordo del marito. Solo in occasione delle udienze del processo per la strage di via D’Amelio aveva riferito le confidenze e le preoccupazioni del marito alla vigilia dell’attentato del 19 luglio 1992.

71 anni, non aveva mai rinunciato a testimoniare il proprio impegno nella lotta alla mafia e nella ricerca della verità sull’uccisione del marito. Proprio in questi giorni è iniziato a Caltanissetta il quarto filone processuale sull’attentato. Era indicata fra i testimoni principali del dibattimento.Aveva tra l’altro riferito sulle inquietudini del coniuge che si erano accentuate dopo la strage di Capaci nella quale vennero uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta.

“Questa città deve resuscitare. Deve ancora resuscitare”. Sono state le ultime parole pronunciate in pubblico da Agnese Borsellino il 12 ottobre dell’anno scorso in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Dia a Palermo. La malattia l’aveva tenuta lontana dagli eventi pubblici: non aveva potuto neanche partecipare alle manifestazioni per il ventennale delle stragi. Aveva però mandato un messaggio ai giovani perché raccogliessero la lezione civile del marito.

“Dopo alcuni momenti di sconforto – aveva scritto – ho continuato e continuerò a credere e rispettare le istituzioni di questo Paese come mio marito sino all’ultimo ci ha insegnato. Non indietreggiando nemmeno un passo di fronte anche al solo sospetto di essere stato tradito da chi invece avrebbe dovuto fare quadrato intorno a lui”. “Io non perdo la speranza – aveva concluso Agnese Borsellino – in una società più giusta e onesta. Sono, anzi, convinta che sarete capaci di rinnovare l’attuale classe dirigente e costruire una nuova Italia”.

“I figli desiderano che oggi sia un momento di preghiera strettamente privato nel rispetto di una perdita che ha una dimensione prima di tutto familiare”. È quanto si legge in una nota diffusa dai figli della vedova di Paolo Borsellino – Lucia, Manfredi e Fiammetta – che invitano al rispetto del loro dolore chiedendo di considerare questo come un momento strettamente privato.

“La Fondazione intitolata a Paolo Borsellino e a tutte le vittime della mafia – conclude la nota – ha messo a disposizione la mail info progettolegalita.it per raccogliere eventuali messaggi di testimonianza di affetto e considerazione per la Signora Agnese che non ha mai smesso di chiedere, insieme ai figli, che sia fatta verità e giustizia”.

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