ROMA. Chi sa, parli. E lappello lanciato dal presidente del Senato, Pietro Grasso dopo il polverone scatenato dalle anticipazione di un servizio delle Iene in onda lunedì sera.
Nel servizio delle Iene un assistente parlamentare di Palazzo Madama, che preferisce restare anonimo, denuncia l’esistenza di senatori e onorevoli a libro paga di alcune multinazionali,le cosiddette lobby.
L’obiettivo, spiega sempre la fonte anonima, è quello di far sì che quando ci sono degli emendamenti da votare, i senatori e gli onorevoli li votino a favore della categoria che paga.
Ma non solo. La fonte svela anche che la maggior parte degli assistenti lavorano in nero per 800 euro al mese, pur disponendo di un regolare tesserino per entrare a Palazzo Madama.
Il 70% dei miei colleghi si trova nelle mie stesse condizioni ed entriamo con un badge regolare, racconta la fonte anonima spiegando di lavorare in nero dal 2003 e di essere stato assistente sia di un senatore di destra che di un senatore di sinistra.Immediata la reazione di Grasso.
Chi sa qualcosa suiparlamentari pagati da multinazionali, farebbe bene adenunciarequesti comportamenti gravissimi, dice.Io mi adopererò per fornire agli inquirenti nel più breve tempo tutte le informazioni che riterranno utili alle indagini, assicura.
Purtroppo – continua Grasso – la natura di denuncia, anonima nella fonte e nei destinatari, rende difficile procedere all’accertamento della verità. Spero quindi che gli autori del servizio e il cittadino informato di fatti così gravi provvedano senza indugio a fare una regolare denuncia alla Procura, in modo da poter accertare natura e gravità dei fatti contestati.