Sel: “Schiappa, un sindaco senza maggioranza”

di Redazione

Giancarlo BurrelliMONDRAGONE. “Nel sistema elettorale vigente un sindaco viene votato dai cittadini sulla base di un programma e di una coalizione politica. Se il programma non viene attuato e, principalmente, la coalizione rappresentata dai consiglieri scompare, un sindaco si deve dimettere. È quello che doveva fare ed ha fatto Giovanni Schiappa”.

Lo afferma Giancarlo Burrelli, leader di Sel litorale domizio a Mondragone.

“Se vige l’idea del possesso personale dei voti (clientela) o delle manie del singolo rappresentante istituzionale, – continua il vendoliano – non parliamo di Politica ma del marciume fin troppo diffuso nelle nostre Istituzioni. È quella politica che aborrono i cittadini e di cui si lamentano anche, per moda, molti protagonisti. Fin qui la logica, poi c’è la follia. Abbiamo apprezzato il gesto e la coerenza del segretario ff del Pd Pasquale Fardella. Di lui condividiamo molti sentimenti e comportamenti politici riconfermati dalla recente decisione. Ma siamo rimasti esterrefatti. Non dalle dimissioni, giuste ed opportune, ma dalle motivazioni che, tra le righe, confermano le ‘voci di corridoio'”.

“I consiglieri comunali Pd, o parte di essi, – sottolinea Burrelli – sarebbero disposti a sostenere una Amministrazione Schiappa. Peggio, coinvolgersi in una gestione Pdl-Pd. Se fosse vero sarebbe una cosa immonda! Quali le motivazioni? Una città colpita da calamità naturale, una emergenza di ordine pubblico, una epidemia? Non ci risulta. Sembrano solo opportunità tecnico-strategiche. Lotte di potere e poltrone, manie di sopravvivenza. Gli stessi ingredienti che sono emersi nella recente crisi della maggioranza consiliare. Allora hanno ragione i cittadini a dire che siete tutti uguali. Voi! Noi, ed altri gruppi del centrosinistra locale, pensiamo che al centro delle scelte debba esserci l’interesse collettivo e la soluzione dei problemi del singolo mondragonese”.

“Con alcuni leader del Pd – conclude Burrelli – abbiamo sempre avuto difficoltà di confronto. Se questi sono i loro sentimenti, diciamo: meno male! Non è l’abito che fa il monaco, così come non è la bandiera che caratterizza una battaglia. È la dignità e la coerenza che dà valore ad un impegno e ad una bandiera! Speriamo siano solo voci. Diversamente le serpi le abbiamo in casa. Ma il Pd provinciale che dice?”.

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