Ambulanza bloccata in Via Seggio: la testimonianza dell’operatore 118

di Antonio Arduino

 AVERSA. Movida in via Seggio, la nota diramata dalla polizia municipale per fare chiarezza su quanto accaduto intorno alla mezzanotte di venerdì innesca una nuova polemica.

Oggetto lo stop dell’ambulanza e le condizioni della giovane soccorsa dal 118. Stando alla nota della polizia municipale, grazie all’intervento fattivo dei vigili urbani, l’ambulanza non sarebbe stata bloccata ma avrebbe avuto accesso in via Seggio e la ventiduenne non avrebbe corso alcun pericolo di vita. In realtà, le cose non sarebbero andate così.

A chiarire la dinamica dell’intervento è Pino Di Giorgio, medico del 118 che, con la sua equipe, ha prestato soccorso alla giovane. “Dopo esserci fermati all’altezza della farmacia all’angolo di via San Paolo, con l’aiuto dei vigili urbani siamo riusciti ad entrare in via Seggio ma, per la massa di gente in strada, siamo stati costretti a lasciare il mezzo in sosta all’altezza della pasticceria Marino e abbiamo proseguito a piedi, correndo, barella alla mano, fino al civico 103 che si trova poco prima di piazzetta Sant’Antonio, dove giaceva la giovane”.

“Quanto alle condizioni della ragazza – continua Di Giorgio – erano state classificate, dalla centrale operativa, come codice giallo essendo la stessa in stato di incoscienza”. “E un codice giallo – ricorda il medico del 118 – richiede un intervento rapidissimo, da espletare in sei minuti dalla chiamata, ma quando c’è troppa gente in strada, come nelle zone di isola pedonale, spesso si hanno rallentamenti. In via Seggio, e in particolare in quel tratto, il rallentamento è la regola”.

“Comunque – aggiunge – anche se siamo stati obbligati a raggiungerla a piedi, siamo stati veloci a prestare soccorso e la ragazza è stata ripresa, al punto che all’arrivo al ‘Moscati’ è stata classificata quale codice verde”. Tutto bene quel che finisce bene. Però vale la bene chiudere con un commento di Di Giorgio: “C’è una cosa che voglio sottolineare – dice il medico – ed è l’indifferenza della gente in strada che in una situazione di emergenza, in cui c’era uno di loro che rischiava la vita ha continuato a bere, ballare, gridare come se niente stesse accadendo”.

Questi i fatti raccontati da chi li ha vissuti. Questa volta è andata bene, ma la prossima? Forse, per prevenire il peggio, sarebbe opportuno che un mezzo di soccorso fosse sempre presente in piazza Sant’Antonio in orario movida.

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Redazione
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