Bike Sharing, il caso delle venti biciclette

di Livia Fattore

 AVERSA. «Abbiamo previsto l’acquisto, come Comune, di venti biciclette. Perché una città dove si lascia a casa l’auto e si pedala di certo sarà una Città più vivibile e sostenibile».

Queste le parole utilizzate dal sindaco dell’epoca, il pidiellino Domenico Ciaramella per preannunziare l’acquisto di biciclette da mettere a disposizione dei cittadini aversani nell’ambito di un più ampio progetto che vedeva coinvolta anche la Confesercenti cittadina i cui associato avevano, in parte, comprato anch’essi biciclette da mettere a disposizione dei clienti.

Un annunzio al quale era seguito l’acquisto delle biciclette, una ventina, appunto, consegnate praticamente a cavallo tra la fine del mandato di Ciaramella e l’inizio di quello del suo successore, ossia l’attuale primo cittadino Giuseppe Sagliocco. Stiamo parlando del periodo che va da aprile a maggio dello scorso anno. Quelle biciclette, acquistate con soldi pubblici, non sono state mai utilizzate e sembrerebbero essersi letteralmente volatilizzate. Insomma, più che velocipedi, delle meteore che solo pochissimi fortunati avrebbero visto.

La prima tappa per cercare di sapere qualcosa in più è presso il sindaco dell’epoca, Ciaramella, che aveva sposato l’idea della Confesercenti cercando di dare un impulso all’utilizzo delle biciclette in città realizzando anche una pista ciclabile.«L’amministrazione da me presieduta – ha dichiarato il professionista aversano – riuscì solo ad acquistarle quelle biciclette, poi c’è stato il passaggio di consegne ed io non ho, ovviamente, saputo più nulla».

Quello che è certo, però, è che quelle venti biciclette non hanno mai solcato le strade aversane sotto le pedalate dei cittadini vogliosi di abbandonare l’auto e darsi alle più ecologiche due ruote. Eppure l’iniziativa era più che ottima considerato anche l’obiettivo: mettere a disposizione di cittadini e turisti un servizio prezioso per i viaggi di prossimità dove i mezzi pubblici non prevedono fermate o, in alternativa, per una semplice passeggiata nel centro della città che non contempli estenuanti (e dispendiose) ricerche del posto auto ed emissioni di smog. Quello che, insomma, oggi, si propone di fare il progetto denominato Bike Sharing nell’ambito dei Piu Europa, già finanziato con fondi comunitari.

Ed a questo proposito deve essere registrata la dichiarazione del consigliere comunale democratico Marco Villano che ha affermato: «Se questa amministrazione non è riuscita a gestire una ventina di biciclette non vedo come riuscirà a portare a compimento un progetto più ambizioso come questo delle biciclette in condivisione per il quale sono previsti sostanziosi contributi». Ma dove sono queste biciclette? A risponderci, solo per un caso fortuito, la responsabile cittadina della Confesercenti Pina Giordano che ha riferito di averle più volte viste impolverate all’interno del Palazzetto dello Sport non senza aver aggiunto: «Non so dirle, però, se ci sono tutte».

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