Ciaramella lancia appello per il rilascio della statua di Melina

di Nicola Rosselli

 AVERSA. “La statua di Melina per gli aversani rappresenta una tappa obbligata per pregare e per salutare Renato che ogni giorno puntualmente è vicino alla sua piccola . Mi rivolgo a coloro che hanno portato via la statua : mi rendo disponibile per incontrarli per trattare il rilascio della statua che per i Virgilio ha un valore affettivo che solo pochi possono capire . Il mio telefonino ha lo stesso numero di quando ricoprivo la carica di Sindaco ed è facilmente rintracciabile”.

A parlare Mimmo Ciaramella che, attraverso la pagina di Fb “Aversa Diversa” si dichiara disponibile a fare da intermediario. Subito dopo un altro pensiero di utenti della rete, Annamaria S., che scrive: “Quella bambina era entrata nel cuore di tutti gli aversani. Ogni volta che ci si reca al cimitero siamo abituati a rivolgerle un saluto e un sorriso. Non si può togliere ad un padre che ho sempre visto sostare per ore, in piedi, davanti alla cappella, il ricordo per una figlioletta così tragicamente scomparsa… Spero che chi ha commesso un atto così disumano e spregevole si ravveda e la restituisca alla famiglia!!”.

Ha gettato nello sconforto non solo la famiglia Virgilio, ma anche tantissimi aversani il furto della statua prelevata, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, da ignoti, quasi certamente dei balordi, dalla cappella gentilizia della famiglia, ubicata all’ingresso del cimitero di Aversa.

A denunziare l’episodio Renato Virgilio, noto in città per essere il titolare delle sale cinematografiche e teatrali “Metropolitan”, “Cimarosa” di Aversa e “Bristol” di Pinetamare.

Una statua che non ha alcun valore se non quello affettivo, sentimentale dei genitori e di tantissimi aversani che la vedevano, entrando nel cimitero, sulla sinistra, in quella cappella gentilizia particolare perché le pareti sono di cristallo ed è sempre aperta in modo che chi vuole possa recitare una preghiera o depositare un fiore. Una statua che era lì dal 1970, oltre quaranta anni, poco più di due anni dopo che la piccola Melina mori, ad appena quattro anni, per un tragico incidente domestico.

Ed era lo stesso Virgilio a lanciare un accorato appello rivolgendosi anche al sindaco Giuseppe Sagliocco e a tutti gli aversani: “Quella statua non ha altro valore se non affettivo. È di cera ricoperta in bronzo con un’anima in ferro”. Probabilmente, invece, i balordi che hanno profanato la cappella gentilizia e la memoria della piccola Melina pensavano fosse tutta in bronzo.

“Chiedo a coloro che l’hanno portata via di restituirla a noi familiari. Quella statua non ha alcun valore di mercato ma per noi ha valore dato che l’abbiamo posta in ricordo di Melina”. A questo punto i malviventi, avendo appreso che la statua non ha un particolare valore economico, accogliendo l’appello di un padre angosciato potrebbero anche decidere di farla ritrovare abbandonandola in qualche posto. Ma c’è anche chi teme che i ladri possano chiedere un riscatto attraverso il classico meccanismo del cavallo di ritorno.

Il furto avvenuto al cimitero di Aversa è solo l’ultimo di una lunga serie che si stanno verificando in diversi camposanti dell’Agro Aversano, da Lusciano a Gricignano (dove è stato spogliato dei marmi un altare della cappella madre) di Aversa a Teverola e a Cesa, ultimo in ordine di tempo, dove sono state spogliate un’ottantina di loculi.

Obiettivo di queste razzie notturne sono quasi sempre portafiori e altri oggetti in rame, l’oro rosso divenuto, quasi un’ossessione per molti delinquenti, soprattutto dell’Europa dell’Est.

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