“La nostra terra deve tornare a vivere”, incontro in Seminario

di Redazione

 AVERSA. Nella sala Guitmondo del Seminario di Aversa, l’Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo, attraverso il suo direttore don Peppino Esposito, ha proposto le linee ispiratrici del percorso per la “salvaguardia del creato”, che si aprirà il prossimo 1 settembre.

La “Rete civica” ha valutato il proprio percorso dal 27 febbraio scorso, quando si era concordata la direzione da seguire e si erano fissati i criteri per la verifica. L’incontro, si è svolto intorno alla domanda “A che punto siamo?”.

La questione, posta a ciascun partecipante per il proprio ambito d’impegno, sembrava, però, rivolta in modo particolare al prefetto Cafagna, delegato del Ministro dell’Interno per l’emergenza “roghi tossici”. Erano rappresentate organizzazioni territoriali come il Comitato don Peppe Diana, la Nco, Agenda 21 per Carditello e i Regi Lagni, Aversa Turismo; organizzazioni nazionali come Libera, Wwf, Legambiente; realtà locali distribuite su un ampio arco territoriale, da Aversa a Castel Volturno, passando per Cesa, Lusciano, Trentola Ducenta, Gricignano, San Cipriano, Casal di Principe, Frignano, Orta di Atella, Succivo, San Marcellino, Sant’Arpino, Villa Literno. Anche l’Azione cattolica e il Movimento scout, presenti con i loro dirigenti diocesani, hanno dichiarato il proprio impegno a promuovere attenzione e partecipazione attiva al tema della difesa e dell’amore per una terra violentata, che può rigenerarsi.

Don Maurizio Patriciello ha levato la sua voce proseguendo nella denuncia delle negligenze, delle collusioni, dei patti criminali che hanno sfigurato la nostra bellissima terra. Il prefetto Cafagna ha dato conto dell’attività di stimolo e coordinamento svolta, confessando, però, che si sta concludendo l’azione di semina e che è ancora presto per poter valutare i risultati (Il suo mandato è operativo dalla fine dello scorso mese di novembre). C’è da dire che ieri, all’atto del pieno decollo della Rete civica territoriale, motivazioni di spiritualità cristiana e motivazioni di responsabilità e d’impegno civile si sono intrecciate, pur nella distinzione dei profili e degli stili operativi, le une e le altre dichiaratamente ispirate ai supremi valori della “dignità e della vita”.

A questi valori, la rete civica territoriale ha dichiarato di volersi richiamare esplicitamente, come valori fondanti della rinascita civile, ma che, nella loro universalità, travalicano la pura rivendicazione di diritti, indicando un orizzonte di più libera e giusta convivenza per il terzo millennio. Calorosamente accolto l’intervento di Peppe Pagano della Nco, parte attiva della Rete, che ha rivendicato l’esigenza di un’idea forte e condivisa per potersi rigenerare, parlando di un Agro aversano e di una regione Campania, che possono produrre eccellenze da presentare sul mercato globale, nel rispetto di quelli che saranno i parametri fissati per il marchio di tutela sanitaria, appena approvato dalla Regione Campania. La stessa Coldiretti ha reso nota la propria “convinta disponibilità ad essere parte attiva di un patto territoriale per il rilancio economico e particolarmente agricolo della provincia di Caserta”.

A monsignor Spinillo il compito di chiudere i lavori e lo ha fatto simpaticamente richiamando alcune parole risuonate nella sala con la domanda “Sentinella, a che punto è la notte?”.Come una notte, infatti, è la condizione di vita che si è determinata per le popolazioni di questo territorio, come sentinelle sono le presenze positive che lo vivono, vigilano su di esso e invocano la luce. “Non saprei dire a che punto è la nostra notte – ha detto il vescovo – ma so che non lasceremo solo chi è impegnato per difendere le ragioni della vita e della dignità della persona”.

Le indicazioni finali: continuare a sensibilizzare, bonificare come anticamente facevano i monaci, non deporre mai la speranza, che è “fede in cammino”.

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