Piazza Crispi, in Assise la polemica sulla destinazione d’uso

di Livia Fattore

 AVERSA. Il permesso a costruire con un cambio di destinazione d’uso rilasciato per l’ex palazzina uffici del deposito dell’Actp di piazza Crispi aveva necessità di un preventivo passaggio in Consiglio comunale?

Questo il nodo principale da sciogliere in occasione della seduta del civico consesso in programma per il pomeriggio di giovedì con all’ordine del giorno solo mozioni e interrogazioni. E non vi è dubbio che la mozione di maggiore interesse, anche perché si preannunzia una maggioranza di centrodestra in ordine sparso sull’argomento, sia quella relativa a piazza Crispi presentata dalla consigliera comunale autonomista Imma Lama (che appoggia l’attuale coalizione di centrodestra) che si configura come una sorta di atto di sfiducia nei confronti del primo cittadino.

Oltre a Lama, dubbi e perplessità sulla vicenda sono stati espressi sia dai tre consiglieri comunali Pdl, ex, An Michele Galluccio, Gino Della Valle e Giampaolo Dello Vicario che i componenti della commissione consiliare urbanistica all’unanimità, oltre al consigliere di opposizione Marco Villano.

Questi i fatti. Ad inizio aprile il sindaco annunzia in merito che: «Sono stati cancellati tutti i contenziosi compreso quello con il quale si richiedeva il danno emergente e il lucro cessante per oltre due milioni di euro; è stata accettata la legittimità della realizzazione del manufatto di proprietà del comune che ospita l’ufficio urbanistica e, in prosieguo, anche il Suap a fronte della conferma della concessione edilizia che era stata rilasciata dalla precedente amministrazione e che era, poi, decaduta».

Lo stesso primo cittadino, riguardo alla sistemazione della piazza, aveva precisato che, a scomputo degli oneri di urbanizzazione, l’ex ente tranviario avrebbe provveduto a realizzare sessanta posti auto a raso da cedere al comune, ad installare l’arredo urbano e a predisporre delle aiuole. Una ricostruzione che non trova d’accordo in primo luogo il Pd, Villano, che evidenzia l necessità del passaggio in consiglio comunale. Il giovane democratico è seguito da Lama che, dopo aver ricordato, che il consiglio comunale, nel 2003, autorizzò una transazione, effettuata successivamente con atto notarile, con le tranvie, ne illustra il contenuto: il Ctp trasferisce al Comune di Aversa sia la piena proprietà del capannone industriale di circa 750 metri quadrati, sia la proprietà superficiaria di una area di 2079 mq., sia si impegna a progettare, a proprie spese, un parcheggio interrato, con una capienza massima di 500 posti auto. Il Comune, poi, nel medesimo atto notarile, riconosce al Ctp la piena ed esclusiva proprietà della ex palazzina uffici e si impegna a progettare e realizzare, a proprie spese, l’edificio che ospiterà il Suap.

Il Ctp fa scadere il relativo permesso a costruire che non viene prorogato dall’amministrazione, legittimamente, come dimostrano i giudicati sia del Tar che del Consiglio di Stato a seguito di ricorsi dello stesso Ctp. Ma a dicembre 2012 c’è un nuovo atto transattivo e, a marzo scorso, un nuovo permesso a costruire, con cambio di destinazione d’uso da uffici ad abitazioni.

Un atto che, ad avviso di Lama, disattende il deliberato del Consiglio comunale, esorbitando dalle prerogative del dirigente comunale che lo ha emesso, ovviamente in accordo con il sindaco. Sulla stessa scia i tre consiglieri Pdl ex An e l’intera commissione urbanistica.L’organismo presieduto da Pasquale Morra di Sel e composto da: Paolo Santulli indipendente, Augusto Bisceglia Udc, Mario Tozzi e Michele Galluccio Pdl, ha evidenziato la necessità del ritorno della vicenda all’esame del consiglio comunale. Mentre la politica discute, la proprietà dell’area ha, questa volta, immediatamente dato inizio alle opere di cui alla nuova autorizzazione a costruire, abbattendo il vecchio edificio destinato agli uffici tranviari.

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