Piazza Crispi, non passa mozione di Lama. Ma la maggioranza si spacca

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Non passa la mozione su piazza Crispi della consigliera autonomista Imma Lama, ma la maggioranza si spacca e va avanti in ordine sparso, sebbene rafforzata, dopo Gabriele Costanzo, …

… da un altro candidato a sindaco, questa volta l’ex esponente Idv Salvino Cella che, dopo le lodi a Sagliocco è passato ad un appoggio anche sostanziale. Sono in molti, comunque, a pensare che la seduta di ieri più che per l’argomento trattato (per il quale si auspica un intervento della magistratura sammaritana, possibilmente anche grazie ad un intervento che potrebbe fare lo stesso sindaco che è avvezzo ad inviare atti alla procura) sia stata importante a livello politico.

Sull’argomento si sono trovati in rotta soprattutto il Pdl, Noi Aversani e l’Udc. Per il primo è venuto fuori uno scenario frastagliato. Mario Tozzi e Luciano Luciano con i “tre tenori” del sindaco Stefano Di Grazia, Costanzo e Salvatore Della Vecchia, hanno votato contro la mozione. A favore, come avrebbero dovuto fare le opposizioni, hanno votato gli ex An Gino Della Valle e Giampaolo Dello Vicario (che, non dimentichiamolo) è vicepresidente dell’amministrazione provinciale.

Si è astenuto il terzo ex An Michele Galluccio. Nell’Udc ha votato a favore in maniera convinta Mimmo Palmieri (qualche maligno dice che è il prezzo del taglio del cordolo in viale Kennedy, ma noi non ci crediamo affatto, sia ben chiaro), mentre solo all’ultimo momento hanno scelto di votare contro la mozione Augusto Bisceglia e Orlando De Cristofaro.

Vargas ha tagliato la testa al toro e già in precedenza aveva annunziato che non sarebbe stato presente, anche se sulle posizioni del sindaco. Nella roccaforte di quest’ultimo, tra i suoi pretoriani iniziano a registrarsi le prime deboli defezioni. Sono in molti, infatti, a leggere le assenze di Nico Nobis e Paolo Galluccio come un messaggio di sfiducia nei confronti del leader della coalizione.

Ma quest’ultimo, ossia Sagliocco, è sempre forte. Ha ancora i numeri anche grazie a quella che doveva essere opposizione dura e pura come Cella, candidato a sindaco addirittura del centrosinistra, che, dopo averlo “incensiato” in aula e in precedenza sulle linee programmatiche anche sui giornali, ieri ha saltato il fosso ed ha votato contro la mozione.

Brilla l’assenza del “compagno” Pasquale Morra, preannunziata per motivi personali già in precedenza, in verità. Mentre in solitaria dall’opposizione ha votato a favore il Pd Marco Villano.

Tanta guerra per una mozione nella quale l’intraprendente e battagliera (ed anche bella, cosa che non guasta soprattutto in una donna) Imma Lama? Ma ne valeva la pena? Anche perché quest’ultima chiedeva e chiede solo di conoscere l’iter seguito. Un iter che puzza di illegittimità amministrativa lontano un miglio con una transazione approvata dal consiglio comunale e completamente disattesa senza alcun atto formale, oltre a un permesso a costruire decaduto e revocato per poi ricomparire con un cambio di destinazione d’uso. Chiedere lumi su queste cose non è reato e per un consigliere comunale è addirittura un dovere.

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