Tribunale, Della Valle: “Ora creare infrastrutture”

di Redazione

 AVERSA. “L’annuncio del ministro Cancellieri dell’ubicazione del Tribunale Napoli nord all’interno del magnifico Castello Aragonese ci ha riempito di gioia e di soddisfazione, ma sarà necessario predisporre le indispensabili infrastrutture e stabilire cosa fare per preparare la città al grande impatto dell’apertura dell’enorme struttura giudiziaria”.

Lo afferma il consigliere comunale del Pdl Gino Della Valle. “Il dibattito già si è aperto in città – continua – è credo che tutti saranno chiamati a dare delle idee in merito sia nel Partito di riferimento sia nelle Commissioni Consiliari. Innanzitutto, credo sia necessario predisporre aree per il parcheggio dell’utenza e degli dipendenti della struttura giudiziaria. A mio avviso, ci sono 2 mega aree che potrebbero fare al caso nostro, anche se esse non sono nella disponibilità del patrimonio comunale, e sono: l’area verde detta anche ‘ex colonia’ all’interno dell’Opg che si trova ad est del Castello proprio dietro il muro di cinta che costeggia via Saporito di fronte al Parco Pozzi; l’ex orto del complesso del Carmine che costeggia via Dragonetti. Per la prima area, si potrebbe chiedere al Ministero della Giustizia di darne la disponibilità all’utilizzo per ricavarne un parcheggio utile non solo per le migliaia di utenti che arriveranno in città per recarsi al nuovo Tribunale ma anche per farne l’infrastruttura essenziale per la nostra Ztl e per il commercio aversano, atteso che, vista la posizione strategica dell’area, si potrebbero realizzare due uscite pedonali, una su via Alfonso d’Aragona e l’altra ovviamente sulla stessa via Saporito così da avere da un lato l’ingresso del Tribunale a 250 metri e dall’altro via Roma e la Ztl a 200 metri. L’altra area da prendere in considerazione è l’ex orto del complesso del Carmine che costeggia via Dragonetti e quindi a soli 150 quindi da piazza Trieste e Trento e dall’ingresso principale del Castello Aragonese che, da quel che mi risulta, è di proprietà del Ministero delle Finanze a cui si dovrebbe rivolgere istanza per la riconversione”.

Per quanto riguarda il personale addetto, per Della Valle “si potrebbe utilizzare una grossa area sterrata che si trova proprio dietro il Castello, già all’interno delle mura di recinzione di esso, dotata anche di un varco carraio che la collega con via Alfonso d’Aragona. Tre parcheggi, dunque, molto capienti che potrebbero assorbire quasi tutta la domanda di sosta del mega Tribunale e soddisfare anche l’enorme richiesta di sosta il sabato e la domenica per l’altro fiore all’occhiello cittadino ossia la nostra Ztl che fino ad oggi nella zona nord non ha grande possibilità di sosta”.

Poi, secondo Della Valle, si dovrebbe passare ad un riassetto della viabilità in tutto quel settore della città, con un’attenzione particolare per viale Europa già molto trafficata oggi e di difficile percorrenza velocizzando qualche incrocio e razionalizzando dei varchi. Da questa arteria, infatti, arriverà il grosso del traffico veicolare (dall’asse mediano Aversa nord) che dovrà essere agevolato con progetti mirati e specifici”.

Il consigliere ricorda che nel piano triennale delle Opere Pubbliche c’è un progetto che seguii direttamente quando ero assessore alla viabilità, intitolato ‘Accessibilità al Parco Pozzi’, nell’ambito della seconda annualità della Sicurezza stradale. Tale progetto prevedeva la messa in sicurezza di viale Europa e la realizzazione di due rotatorie su altrettanti incroci importanti di quel settore e precisamente tra via Saporito e viale della Libertà e tra via Torrebianca e viale della Libertà e una trasformazione dell’incrocio tra via Di Giacomo e viale Europa”.

L’altro argomento degno di essere perorato, fin da subito, anche se di lungo periodo, è – spiega Della Valle – la terza fermata della metropolitana ad Aversa a cui andrebbe data la priorità assoluta oggi che sono stati sbloccati i fondi per le infrastrutture strategiche. In quella occasione si potrebbero ottenere magari quei finanziamenti mai arrivati sulle infrastrutture collegate alla metropolitana “dimenticati” dalla Regione per l’apertura della prime due stazioni”.

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