AVERSA. E possibile puntare sul turismo senza poter disporre di un ufficio turistico? Ad Aversa sembra possibile.
Almeno è questa al sensazione che si ha leggendo i programmi amministrativi di chi ha guidato la città fin dagli anni 90. Da Ferrara a Sagliocco, tutti i sindaci di Aversa hanno affermato di considerare il turismo come una risorsa economica da valorizzare qujale bacino potenziale di occupazione per i giovani, sottolineando la ricchezza di arte presente nellaera urbana.
Una ricchezza che nel corso degli anni si è andata, però, sempre più impoverendo per la scarsa manutenzione di quella esistente e accessibile e per la speculazione edilizia che ha coperto e copre ogni traccia di storia che venga fuori scavando le fondamenta di nuovi edifici o ricopre quella esistente per edificare nuove strutture, come avvenuto per la chiesa della Madonna di Montevergine di via Vittorio Emanuele. Schiacciata, comè, tra due costruzioni attaccate alle sue pareti, malgrado meriti di essere visitata, è impossibile accedere ma chi volesse accedere ad altre strutture artisticamente valide, capaci di attrarre turismo, dove dovrebbe andare e quando?
Sarebbero queste alcune delle informazioni che potrebbe fornire un ufficio turistico, ma ad Aversa lufficio turistico non cè In realtà, si potrebbe obiettare, la città possiede ben tre punti di informazione turistica. Quello della Pro Loco in via Botticelli nemmeno segnalato nel sito comunale e del quale esiste da anni una pagina in costruzione sul web, la struttura in legno collocata allingresso dellIstituto scolastico Mattei in via Di Iasi, inaugurata dallallora sindaco il 21 marzo 2007 e costata ai cittadini un milione di euro che funzionò in modo parziale, perché legata alle attività didattiche, solo per qualche mese, lInfo Point da 25 mila euro e passa collocato tre anni fa in piazza Mazzini, mai entrato in funzione.
Così, per ragioni, diverse nessuno dei tre funziona in maniera da poter informare eventuali turisti su tutto quanto avviene ad Aversa e dintorni, né dare indicazioni su possibilità di alloggio e trasporti ad eventuali turisti. Ne segue che ad Aversa lufficio turistico non cè, però si punta a sviluppare il turismo.
Come? Pubblicizzando gli eventi con manifesti murali o conferenze stampa su media che restano nellambito locale, attirando solo quella parte degli abitanti di Aversa in cui avviene levento? Possibile che non si comprenda la necessità di mettere in circuito, come spesso dice Sagliocco, un ufficio che possa diffondere le opportunità di turismo che può offrire Aversa, lAgro e il Casertano in generale attirando visitatori in città così da creare lavoro?
Quanto alla collocazione dellufficio turistico, al di la delle polemiche ancora in atto sullInfo Point e sulla utilità della Pro Loco o del capanno di legno del Mattei, cè la possibilità di installarlo immediatamente in una struttura di proprietà comunale scippata allEnte dallazienda sanitaria locale. Parliamo dellex consultorio materno infantile di via Michelangelo, installato in un appartamento lasciato libero e in stato dabbandono, da quasi un decennio dallazienda sanitaria locale che ne ha trasferito i servizi in un poliambulatorio di viale Europa.
La struttura di via Michelangelo data in prestito allAsl Ce2, perché la utilizzasse quale consultorio, sarebbe entrata in maniera ufficiosa nel patrimonio dellAzienda sanitaria restando, come detto, inutilizzata ma la proprietà dellimmobile è comunale, così come si legge a pag 15 del volume Stato Patrimoniale dei beni immobili comunali del 1994, stampato a cura del Ufficio Patrimonio di Aversa.
Non essendo utilizzata allo scopo per cui fu data in prestito basterebbe chiederla in restituzione e si potrebbe allestire praticamente a costo zero, in puro stile sagliocchiano, un vero ufficio turistico. Perché non farlo? Meglio lasciar deprezzare il bene comunale o aspettare che qualcuno ne chieda ad un giudice il possesso per usucapione o farselo restituire?