NAPOLI. Nella sala giunta della Regione Campania, a Napoli, la giornalista-scrittrice Giuliana Covella, ha presentato il suo ultimo libro Fiore come me, la storia di dieci vittime di femminicidio, camorra e criminalità comune, edito da Spazio Creativo in collaborazione con la Fondazione Polis.
Presenti, insieme allautrice, il governatore Stefano Caldoro, don Antonio Palmese di Libera e Paolo Siani. Letture a cura dellattore Ferdinando Maddaloni. Oltre alla prefazione del magistrato antimafia Raffaele Cantone e lintroduzione di Paolo Siani, fratello del giornalista de Il Mattino Giancarlo, ucciso dalla camorra nel settembre 1985, il volume si avvale di un interessante contributo sul femminicidio scritto dalla giornalista Francesca Scognamiglio e dellintervista, sullo stesso fenomeno, al vice presidente del Consiglio comunale di Napoli, Elena Coccia.
IL LIBRO. Emiliana Femiano, Teresa Buonocore, Matilde Sorrentino, Nunzia Castellano, Gelsomina Verde, Enza Cappuccio, Giuseppina Di Fraia, Palma Scamardella, Mena Morlando, Fiorinda Di Marino. Sono le dieci protagoniste di Fiore come me, ultima fatica letteraria della giornalista Giuliana Covella, edito da Spazio Creativo Edizioni.
Nato in collaborazione con la Fondazione Po.li.s. della Regione Campania, il volume racconta le storie di dieci donne vittime di femminicidio (Nunzia, Enza, Fiorinda, Giuseppina, Emiliana), di camorra (Gelsomina e Palma) e di criminalità comune (Teresa e Matilde). Donne che narrano in prima persona il loro vissuto, la loro quotidianità e le loro passioni fino al tragico epilogo che le ha condotte alla morte per mano di spietati assassini. Nelle parole di queste martiri laiche emerge, forte, il contesto nel quale vissero e maturarono i fatti di sangue che le condussero alla morte.
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Ma soprattutto lastraordinaria capacità di trasmettere, in chi legge, la loro vitalità di donne comuni e non eroine che hanno combattuto per difendere i diritti dei più deboli, come i bambini (Teresa e Matilde), o che hanno creduto erroneamente in un amore sbagliato (Fiorinda, Nunzia, Enza, Giuseppina, Emiliana) o, ancora, che sono state vittime inconsapevoli di un sistema malavitoso che le ha strappate per sempre ai loro affetti (Palma e Gelsomina).
LAUTRICE. Giornalista professionista, Giuliana Covella, classe 1972, ha già pubblicato Otto centimetri di morte La fine del sogno di Luigi Sica (2010) e LUomo nero ha gli occhi azzurri La storia di Nunzia e Barbara (2012), entrambi con Guida editore. È stata redattrice del quotidiano Napoilipiù La Verità, ha collaborato con Il Roma ed attualmente scrive per le pagine di cronaca de Il Mattino. Collabora, inoltre, con il settimanale Gente, con il periodico Comunicare il Sociale (Corriere della Sera) e con il portale web Articolo 21. È consulente per la Legalità presso la III municipalità del Comune di Napoli e consulente Anti racket per Sos Impresa Confesercenti Napoli.