NAPOLI. Basta Colosseo chiuso e Pompei deve rinascere, ma voglio più risorse. Il ministro dei Beni culturali Massimo Bray, intervistato da Repubblica, indica le sue priorità …
… ed entra nel merito della circolare che ha fatto tanto discutere, quella firmata dalla segreteria generale del suo dicastero che costringe direttori di musei, responsabili di siti archeologici e funzionari della soprintendenza a una scadenza triennale.
“Il linguaggio della normativa – dice – appare molto brusco, ma voglio assicurare che tutti coloro che hanno lavorato bene resteranno al loro posto”. Il provvedimento, spiega, “risponde a una sollecitazione della normativa europea, poi bisogna vedere l’obbligatorietà della sua applicazione. Ho chiesto un approfondimento su questo”. Ma “ripeto: chi ha lavorato bene non sarà spostato”.
Bray, a tal proposito, fa sapere che sta per nominare “una Commissione che si occuperà della riorganizzazione del ministero, oltre che del rapporto con i privati e dell’integrazione tra Turismo e Beni Culturali” che “può rappresentare la vera scommessa per il futuro, anche in vista dell’Expo”. Commissione scelta anche in relazione alla spending review che “ci impone tagli molto severi. in questo modo evito di attuare i tagli cosi’ come ci sono stati chiesti”.
E le risorse per attuare il piano che sarà stilato dalla nuova Commissione? “Arrivato al ministero ho trovato 8 mila bollette non pagate per un totale di 40 milioni di euro. Per le emergenze, così frequenti in Italia, il fondo è passato da 87 milioni del 2007 ai 27 milioni del 2013: e il programma ordinario dei lavori pubblici (quello con cui facciamo la tutela del territorio) e’ precipitato da 200 milioni del 2006 ai 47 milioni del 2013. Questo è il bilancio che ereditiamo. Ora mi aspetto che si trovino altre risorse”.
Su questo Bray è ottimista convinto come è che il premier Letta voglia mettere “al centro del programma di governo l’emergenza culturale, mi ha chiesto di preparare un piano di lavoro”. “Mi aspetto di avere le risorse per le priorità. Innanzitutto la questione del personale, ridotto allo stremo (che sulla chiusura del Colosseo nei giorni scorsi ha pesato molto, visto che i sindacati hanno attivato le assemblee dei lavoratori negli orari di visita dei turisti proprio per protestare contro la mancata soluzioni delle turnazioni festive, ndr).
E poi interventi urgenti. Entro dicembre devono partire i cantieri per Pompei, trovando il modo di utilizzare le risorse europee. Mi piacerebbe mettere in moto un sistema virtuoso sulle dimore borboniche intorno alla Reggia diCaserta. E vorrei realizzare un archivio del Novecento, utilizzando una delle nostre caserme. Molti dei nostri archivi sono in affitto e noi paghiamo cifre assai consistenti”. E sul Maggio Fiorentino? “Da qui ad una settimana potremo vederlo chiudere. Stiamo cercando una soluzione che garantisca il proseguimento, ma mi sembra che questa ed altre vicende ci spingano verso una grande riforma”.