CASERTA. Rottura delle trattative sul piano da 1.425 esuberi diIndesitCompany. L’azienda lo ha confermato nell’incontro di venerdì a Roma, e il coordinamento sindacale nazionale, Fiom, Fim e Uilm hanno abbandonato il tavolo.
A Fabriano sono scattati scioperi immediati negli impianti di Melano e Albacina, mentre a Teverola e Carinaro, nel casertano, gli operai hanno bloccato la produzione. Per il 12 luglio, hanno anticipato i sindacati, si terrà una manifestazione unitaria a Fabriano, quartier generale del gruppo Merloni. Contestualmente verrà programmato un altro pacchetto di interruzioni del lavoro, di 16 ore complessive.
LA NOTA DELLAZIENDA. In una nota, l’azienda afferma di prendere atto con rammarico della decisione sindacale di interrompere il confronto sul Piano presentato dall’azienda per la salvaguardia e razionalizzazione dellassetto diIndesitCompany in Italia. Indesit si legge si rende fin dora disponibile a riavviare un confronto costruttivo, finalizzato allindividuazione di ogni soluzione possibile e sostenibile a sostegno delloccupazione dei dipendenti coinvolti.
I SINDACATI. Non permetteremo mai adIndesitdi calpestare la dignità dei lavoratori, afferma il segretario regionale della Fim Cisl delle Marche, Andrea Cocco, ricordando che il piano industriale del gruppo elettrodomestico prevede anche la chiusura di due stabilimenti, quello di Melano e quello di Teverola, a Caserta. Ora la lotta sarà più dura e incisiva, sottolinea.
Non vi era alcuna possibilità di proseguire il negoziato di fronte allostinazione dellazienda di confermare il piano che ci ha presentato, dice Giovanni Sgambati, segretario generale della Uilm Campania. Lavevamo già detto nei giorni scorsi: lIndesitdeve modificare radicalmente quel piano a partire soprattutto dalla necessità di continuare a fare lavatrici a Carinaro. A questo punto dovremo cogliere la disponibilità del ministro Zanonato non per fare una mediazione ma per aiutare il sindacato e i lavoratori a far cambiare idea allamministratore delegato Milani, conclude Sgambati.
Nel corso dell’incontro di oggi conIndesitabbiamo abbandonato il tavolo di trattativa, perché riteniamo inaccettabile la strada su cuiIndesitsembra voler proseguire, ovvero quella degli esuberi e delle chiusure, dichiara in una nota il vicesegretario nazionale dellUgl Metalmeccanici, Antonio Spera, presente insieme al segretario regionale dellUgl Metalmeccanici Marche, Francesco Armandi, al tavolo a Roma traIndesite sindacati. A questo punto, aggiunge Spera, riteniamo urgente un intervento del governo, e chiediamo un tavolo in sede istituzionale, perché non possiamo permetterci di lasciare che venga compromesso così un pezzo di storia dell’industria italiana. Per quanto ci riguarda conclude Spera nelle prossime ore decideremo sulle iniziative da mettere in campo per contrastare un piano che avrebbe conseguenze sociali disastrose.
SOSPESA LA PRODUZIONE. Ad Albacina e Melano, in provincia di Ancona, dopo l’annuncio è scattato subito una sospensione dell’attività produttiva decisa dai sindacati, mentre a Comunanza, nellascolano, dalle 5 alle 11 si è tenuto un presidio con la partecipazione anche di amministratori locali.Nei due stabilimenti casertani di Teverola-Carinaro i lavoratori hanno immediatamente proclamato lo sciopero fermando la produzione. LIndesitdeve restare in Italia e in particolare nel Casertano dice Antonello Accurso, segretario della Uilm Caserta faremo di tutto per far cambiare idea ai vertici. Ci ritroviamo ancora una volta afferma il segretario della Fiom-Cgil di Caserta Massimiliano Guglielmi di fronte ad unazienda che non tiene in alcuna considerazione gli allarmi lanciati dai sindacati e dagli stessi lavoratori nei giorni scorsi. La vertenzaIndesitè una bomba sociale. Intensificheremo nei prossimi giorni la lotta.
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