CASAL DI PRINCIPE. Terzo annullamento con rinvio per lex deputato del Pdl Nicola Cosentino e un altro punto a favore della difesa dell’uomo politico.
La sesta sezione della Corte di Cassazione ha annullato la decisione del 5 aprile scorso con cui il tribunale del Riesame di Napoli aveva confermato i due provvedimenti cautelari emessi dai giudici Orazio Rossi e Gianpaolo Guglielmo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, entrambi presidenti dei due collegi giudicanti nei processi in cui compare come imputato il politico di Casal di Principe. Accusato di concorso esterno in associazione camorristica, corruzione (e per questo reato c’è stato un annullamento della Cassazione) e riciclaggio, l’ex sottosegretario all’Economia è in carcere dal 15 marzo scorso.
Dopo la discussione di giovedì mattina degli avvocati Stefano Montone e Agostino De Caro, la Suprema Corte, in serata, si è espressa sulla permanenza delle esigenze cautelari per Cosentino pur dopo la sua dimissione da tutti gli incarichi politici, ritenendo di annullare il provvedimento dei magistrati di Napoli.
Tutto era cominciato il 4 marzo scorso, quando i giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, rigettarono la richiesta dei legali di Cosentino di non dare il via alla esecuzione dellordine di custodia cautelare in carcere, in quanto non aveva più incarichi politici fin dal gennaio scorso e non poteva più influenzare scelte politiche.
Nelle due ordinanze emesse dai gip di Napoli a carico di Cosentino (la prima il 7 novembre del 2009 e la seconda il 6 dicembre del 2011) si faceva riferimento alle esigenze cautelari in quanto era il referente politico del clan dei casalesi.
Per il Riesame, seppur dimessosi, l’esponente del Pdl avrebbe mantenuto contatti personali e politici con pubblici amministratori della Campania così da influire sul territorio di appartenenza. La decisione della Corte di Cassazione, ora, dovrà essere motivata. Gli atti, poi, verranno trasmessi di nuovo al tribunale del Riesame di Napoli per una nuova decisione nel merito.