Esplosione a distanza per uccidere Obama: arrestati due uomini

di Emma Zampella

Barak obamaNEW YORK. Una sconvolgente notizia quella che ha fatto circolare da qualche ora l’Abc: due uomini sono stati arrestati con l’accusa di voler uccidere il presidente Barack Obama.

A finire in manette sono stati Glendon Scott Crawford, 49enne di Galway, dello stato di New York, e Eric Feight, 54 anni, di Hudson. I due uomini avevano costruito un sistema atto ad emettere radiazioni letali: tale congegno sarebbe stato attivato a distanza per esplodere.

Per l’Fbi il presunto obiettivo era “una figura politica”, identificata da fonti vicine alle indagini proprio nel presidente. La mente del piano è stata identificata in Crawford, mentre Feight si sarebbe unito successivamente. Il primo in particolar modo mirava a punire il presidente Obama per le sue politiche, ritenute responsabili dell’attentato alla maratona di Boston. Gli agenti dell’Fbi hanno detto che i due uomini volevano presumibilmente nascondere la loro “arma letale” in un camioncino.

In un sms spedito il 15 aprile, Crawford accusava Obama di essere il colpevole per l’attentato alla maratona di Boston, per l’arrivo incontrollato, nel Paese, di musulmani. L’Fbi, nell’aprile scorso, aveva lanciato un’inchiesta sull’uomo, descritto come un membro del Ku Klux Klan, dopo una segnalazione di una sinagoga di Albany, nello Stato di New York: l’uomo vi era entrato per chiedere quali tecnologie usare per uccidere “i nemici di Israele mentre dormono”.

L’uomo avrebbe anche chiesto finanziamenti al Ku Klux Klan, che avrebbe poi informato l’Fbi. Così, per alcuni mesi, agenti dell’Fbi infiltrati nell’organizzazione avrebbero seguito lo sviluppo del piano di Crawford. Insieme, avrebbero acquistato le parti necessarie per l’ordigno, che sarebbe stato anche testato. Crawford e Feight si sarebbero dovuti incontrare martedì per mettere a punto gli ultimi dettagli dell’arma.

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Redazione
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