DAMASCO. La commissione di inchiesta dellOnu fa sapere che ci sono fondati motivi di ritenere che quantità limitate di sostanze tossiche siano state utilizzate in quattro attacchi in Siria da parte delle forze fedeli al presidente al Assad.
In un rapporto presentato a Ginevra sulle violazioni dei diritti umani nel Paese mediorientale viene riportato che crimini di guerra e contro l’umanità sono diventati una realtà quotidiana in Siria. La commissione, di quattro esperti, presieduta dal professore brasiliano Paulo Pinheiro, ha documentato negli ultimi 5 mesi anche 17 possibili massacri.
I quattro attacchi citati nel rapporto sono quelli che hanno colpito Khan Al-Asal (Aleppo, 19 marzo), Oteiba (Damasco, 19 marzo), il quartiere di Sheikh Maqsud (Aleppo, 13 aprile) e Saraqeb (Idlib, 29 aprile).
La commissione che non ha potuto recarsi in Siria precisa tuttavia che non è stato possibile, sulla base delle prove disponibili, determinare i precisi agenti chimici utilizzati, i loro sistemi di rilascio e gli autori. Altri incidenti rimangono sotto inchiesta.
E quindi fondamentale, per la commissione, che il gruppo di esperti Onu, guidato dal professor Sellstrom, incaricato dal segretario generale dell’Onu di condurre indagini sulle armi chimiche e biologiche, possa avere un accesso completo alla Siria.