giorni dai trentanni dalla scomparsa, avvenuta il 22 giugno del 1982, il caso
di Emanuela Orlandi sarebbe ad una
svolta.
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Ad annunciarlo è lo stesso procuratore aggiunto di Roma, Giancarlo Capaldo. Emanuela Orlandi è
morta, ma il caso della sua scomparsa potrebbe risolversi. Finora ci sono state
molte false piste e molti depistaggi, ha dichiarato il procuratore ad un incontro
del Festival Trame a Lamezia Terme.
La verità sulla fine di Emanuela –
ha precisato Capaldo – non si è trovata per molto tempo perché troppi temevano
che dietro questa storia si nascondesse una verità scomoda. In trentanni in
cui si sono susseguite varie piste, tra i lupi grigi di Alì Agca, la banda della magliana e, in ordine di tempo, le ultime dichiarazioni
di Marco Accetti, il fotografo
darte 57 enne che si è presentato spontaneamente a fine marzo dichiarando di
essere stato uno dei telefonisti della vicenda Orlandi e consegnando un flauto
che non si può escludere sia quello appartenuto alla quindicenne, la Procura
non si era mai sbilanciata sulla morte della 15enne.
Il supertestimone, che è
indagato per sequestro di persona aggravato dalla morte dellostaggio, è stato
interrogato 9 volte dai magistrati. Il sequestro di Emanuela Orlandi, secondo Accetti
avrebbe avuto lobiettivo di indurre Alì Agca a ritrattare le sue accuse di
complicità ai bulgari nellattentato al Papa del maggio 1981, in cambio di una
sua futura liberazione.
Lindagato, che più volte ha lanciato appelli perché i
suoi complici dellepoca escano allo scoperto, ha precisato che loperazione
nacque come rapimento simulato e che tutto si complicò con lesposizione
mediatica dopo lannuncio di Papa Wojtila.