In particolare, il deputato è al centro di un’inchiesta della procura di Roma sui contributi pubblici percepiti da Editoriale Libero e Edizioni Riformiste, società editrici dei quotidianiLiberoeIl Riformista.
La Guardia di Finanza ha fatto scattare un maxi-sequestro di beni per un valore di 20 milioni di euro, riconducibili al parlamentare.I reati ipotizzati nei confronti del deputato Pdl sono falso e truffa aggravata.
Secondo quanto ricostruito dalla Guardia di Finanza, le due società hanno dichiarato di appartenere ad editori diversi per aggirare il divieto di richiedere contributi pubblici per più di una testata da parte dello stesso editore.
Assieme ad Angelucci, sono indagati per falso e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, i rappresentanti legali delle sue società, Arnaldo Rossi e Roberto Crespi.