MILANO. E la nuova scoperta realizzata dal dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca, che permette di verificare se un individuo mente.
La scoperta riguarda delle particolari aree del cervello che si attivano proprio nel momento in cui si pronuncia una bugia e che possono essere osservate grazie all’imaging neurale, tecnica che permette di analizzare le suddette aree e incastrare i bugiardi.
Le zone del cervello più attive quando una persona mente sono la regione frontale e pre-frontale dell’emisfero sinistro e la corteccia cingolata anteriore; d’altro canto il nostro cervello produce l’N400, risposta bioelettrica che cerca di sopprimere l’informazione vera e facilita l’individuazione della bugia.
La differenza con la macchina della verità, che considerava il battito cardiaco e il sudore del soggetto osservato, è che la nuova tecnica osserva le risposte cerebrali dell’individuo e non quelle fisiologiche raggiungendo un grado di affidabilità maggiore. Brutta storia per gli habitué della menzogna che potranno, grazie a questa scoperta, essere facilmente smascherati.