MILANO. No al legittimo impedimento per Silvio Berlusconi. La Corte Costituzionale ha respinto, dunque, il conflitto di attribuzione tra poteri sollevato da Palazzo Chigi nei confronti del tribunale di Milano, dove era allora in corso il procedimento.
Nel dare ragione ai giudici di Milano, che avevano detto no alla richiesta di legittimo impedimento di Berlusconi, la Corte Costituzionale ha osservato che dopo che per più volte il Tribunale aveva rideterminato il calendario delle udienze a seguito di richieste di rinvio per legittimo impedimento, la riunione del Consiglio dei ministri, già prevista in una precedente data non coincidente con un giorno di udienza dibattimentale, è stata fissata dall’imputato Presidente del Consiglio in altra data coincidente con un giorno di udienza, senza fornire alcuna indicazione (diversamente da quanto fatto nello stesso processo in casi precedenti), nè circa la necessaria concomitanza e la non rinviabilità dell’impegno.
Respinto, dunque, dalla Consulta il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sul mancato riconoscimento del legittimo impedimento il Cavaliere a comparire nell’udienza del processo Mediaset – del primo marzo 2010 – in quanto impegnato a presiedere un Consiglio dei ministri non programmato, ora il processo Mediaset, in Cassazione, va avanti.
Il procedimento contro Berlusconi prosegue dunque davanti alla Corte di Cassazione, nell’ultimo grado di giudizio atteso tra la fine del 2103 e l’inizio del 2014, prima della prescrizione che era prevista nella primavera del prossimo anno.
Dalla discesa in campo ad oggi, la mia preoccupazione preminente è sempre stata ed è il bene del mio Paese. Perciò anche l’odierna decisione della Consulta, che va contro il buon senso e tutta la precedente giurisprudenza della Corte stessa, non avrà conseguenze sul governo Letta. Lo assicura Silvio Berlusconi in una nota.