PALERMO. Viaggi ed escort elargiti ai politici invece di investire i finanziamenti emessi dalla Regione per la Formazione, ma anche fatture inesistenti e appalti pilotati.
C’è tutto questo nell’operazione della Guardia di finanza di Palermo che all’alba di mercoledì ha portato all’arresto di 17 persone, tra cui il manager Faustino Giacchetto. Le indagini hanno messo fine a un vero e proprio “comitato d’affari” che per anni, anche corrompendo politici e dirigenti pubblici e ricorrendo a fatture per operazioni inesistenti, ha pilotato gli appalti dei grandi eventi in Sicilia e si è appropriato di rilevanti fondi comunitari destinati ai principali progetti per la formazione professionale.
Delle 17 persone arrestate dodici sono in carcere e 5 agli arresti domiciliari. L’ordinanza è stata emessa dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo che ha accolto le richieste formulate dal procuratore aggiunto della Repubblica Leonardo Agueci e dai sostituti procuratori Calogero Gaetano Paci, Pierangelo Padova, Sergio Demontis, Maurizio Agnello e Alessandro Picchi.
Contestualmente le Fiamme gialle hanno avviato l’esecuzione del provvedimento, emesso dal gip di Palermo su richiesta della locale procura della Repubblica, di sequestro del capitale sociale e dei beni aziendali di 5 società, nonché delle disponibilità patrimoniali e finanziarie riconducibili agli indagati, per un valore complessivo di oltre 28 milioni di euro.
Sono state avviate, inoltre, circa 50 perquisizioni locali, fra abitazioni e uffici. Le accuse vanno, a vario titolo, dall’associazione a delinquere alla corruzione, dalla truffa alle false fatturazioni. In manette sono finiti pure due ex assessori e alcuni burocrati regionali. Sono una quarantina gli indagati, tra cui molti politici.