Mare Monstrum, “cronaca di un mancato sviluppo territoriale”

di Redazione

 MONDRAGONE. La gestione consortile del servizio idrico integrato ha posto a carico dei contribuenti un aumento tariffario del “Canone per la fognatura e depurazione delle acque reflue”

… senza precedenti e senza alcun provvedimento formale o qualche riferimento normativo che ne autorizzino l’aumento, in cambio del pessimo stato della rete fognaria e del cattivo e discontinuo servizio del vetusto impianto di depurazione.

Il depuratore comunale, posto nella zona del Savone, ha più di 40 anni e presenta da sempre grossi limiti di funzionamento; spesso è stato oggetto di attenzione da parte dell’Arpac e della Magistratura per presunte operazioni di spreco e di favoritismi gestionali compiuti dalle diverse amministrazioni locali.

Innumerevoli ed onerosi progetti sono stati elaborati nel tempo al fine di realizzare un nuovo impianto di depurazione con tecnologie più moderne (1999: progetto del Programma di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio; 2006: progetto Por; 2010: Delibera di Giunta Regionale n. 875/10 che dava attuazione al decreto ministeriale n. 1179 del 13/10/2005).

A marzo scorso, giravano manifesti che promettevano lo stanziamento di circa 20/milioni di euro per l’esecuzione del nuovo progetto, ma dopo tre mesi non si vede ancora niente di concreto. Negli ultimi cinque anni, sia l’Arpac (ente di certificazione pubblica della qualità dell’acqua del mare) che Goletta Verde di Legambiente, sugli 8 Km. di spiaggia comunale, hanno sempre dichiarato non balneabile quasi 4 km di costa corrispondente in maggior misura alla zona del Savone, che riceve anche le immissioni di altre acque reflue comunali non trattate di circa 47 Comuni, aggravando la criticità di funzionamento del vecchio depuratore di Mondragone.

Anche quest’anno, il nostro mare non ha ottenuto la “bandiera blu” (solo 13 comuni, infatti, sono stati insigniti del riconoscimento in tutta la Campania), ma l’amministrazione locale e la Regione Campania per ingannare ancora una volta i cittadini mondragonesi e gli eventuali villeggianti, annunciano la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa del grande Progetto “La Bandiera Blu del Litorale Domitio“, che prevede l’intervento dell’Arcadis (Agenzia regionale campana difesa e suolo) per la realizzazione del nuovo Depuratore.

 Ma quante altre false promesse dobbiamo subire dai politici locali prima che venga realizzata un opera pubblica che serva allo sviluppo del territorio? Quante altre campagne elettorali dovranno avvicendarsi prima che venga realizzato un sistema idoneo a depurare le acque reflue di Mondragone e di tutti gli altri comuni che scaricano nel Savone?

Nel contempo, rimane fermo ai preliminari atti formali anche il “Piano Spiaggia”, progettato nel 2007, riguardante l’elaborazione di un piano di dettaglio relativo alla fascia costiera compresa tra la battigia e la strada lungomare litorale, nel tratto che va dal torrente Fiumarella verso sud alla foce del Savone, con l’obbiettivo di definire gli usi diversi ai quali è soggetto il tratto di litorale interessato, se in concessione o a libera fruizione, ma si occupa anche di razionalizzare il sistema delle percorrenze, l’accessibilità e consentire una idonea dotazione di aree a parcheggio.

Comprende, altresì, aree di proprietà pubblica o comunque destinate ad attività collettive, verde pubblico e parcheggi secondo il vigente Piano Regolatore Generale localizzate tra la strada lungomare e la statale Domitiana. Ma tutto rimane al palo! Intanto, panta rei: tutto passa e scorre come un “fiume di merda” verso il Mare monstrum.

Firmato: Giovanni Pagliaro, Paolo Palmieri, Antonio Taglialatela, Benedetto De Biase, Antonia della Rosa, Alessandro Taglialatela, Lina Scarano…e molti altri cittadini preoccupati per l’inutilità dell’Ente Locale.

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