“Acqua , terra, fuoco”, notte magica a Teverolaccio

di Redazione

 SUCCIVO. Al Casale di Teverolaccio, nel Giardino del Principe, si rinnova la tradizione dei riti alchemici della magica notte di San Giovanni.

Alle 18.30 di domenica 23 giugnosi terrà un incontro per discutere dei prodotti di eccellenza del territorio. Al termine dell’incontro ci sarà una degustazione guidata del vino e dello spumante asprinio Doc di Aversa, della azienda “Masseria Campito”, ed un laboratorio del gusto in cui saranno protagoniste le verdure coltivate nel giardino dei sensi, cucinate dalla mani sapienti delle nostre ortolane.

Successivamente si darà il via ai tradizionali riti alchemici della notte di San Giovanni: una mistura di leggende antiche, pagane e cristiane che, nel corso dei secoli, hanno dato origine a credenze popolari che, ancora oggi, influenzano la tradizione contadina atellana.

Le tradizioni che si ripetono ogni anno al Casale di Teverolaccio sono:

L’Incantesimo delle Noci: San Giovanni è da sempre collegata al noce e ai suoi frutti. È proprio durante questa notte che si devono raccogliere dall’albero le noci dette appunto di San Giovanni per la preparazione del nocino, il liquore ottenuto dalla infusione delle noci ancora verdi e immature, nell’alcol. Andrea Leanza, il produttore della storica azienda Leanza, una punta di eccellenza dell’agroalimentare della terra felix, illustrerà l’ autentica e originalericetta del“nocillo”.

Il rito dello stagno: I riti come quello dello “stagno” in cui si faceva sciogliere, in una piccola pentola, una bacchetta di stagno; questa poi veniva rovesciata nell’acqua dal richiedente e la forma che ne usciva veniva poi letta ed interpretata.

L’acqua di San Giovanni e raccolta delle erbe: La rugiada che cade in questa notte ha straordinarie virtù. Le erbe raccolte dopo essere state bagnate dalla rugiada possiedono straordinarie virtù curative. Tra queste, la Cipolla, la Lavanda, la Mentuccia, il Corbezzolo, la Ruta e il Rosmarino sono state piantate nel giardino dei sensi, proprio per favorire il rivivere della tradizione locale.

L’evento rientra tra le attività di promozione del patrimonio culturale intangibile del nostro territorio. Secondo Antonio Pascale, presidente del Circolo Legambiente Geofilos Atella, “è nostro dovere tramandare alle future generazioni le antiche tradizioni della cultura contadina; queste rappresentano un punto di forza che caratterizza il territorio e lo rende unico agli occhi dei fruitori. In tal modo, la promozione delle antiche usanze locali può rappresentare un volano per lo sviluppo sostenibile ambientale e sociale e per l’attivazione di un nuovo circuito di economia territoriale”.

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