TEVEROLA. L’11 giugno scorso, al tribunale di Santa Maria Capua Vetere si è svolta, a porte chiuse, ludienza di opposizione alla richiesta di archiviazione dell’incidente stradale che provocò, il 5 gennaio del 2012, la morte della quindicenne Carmen Di Guida, avvenuto ad Aversa, in via Pastore.
Oltre all’avvocato Cesari, rappresentante legale della famiglia Di Guida, erano presenti, insieme ai genitori di Carmen, la Aifvs di Quarto, nella persona di Antonio Nasti, familiare di Angelo, di 22 anni, anche lui vittima della strada, e Domenico Di Guida, iscritto Aifvs di Trentola Ducenta, familiare di Salvatore, di 16 anni. La presenza dei rappresentanti Aifvs nel tribunale è stata il modo più incisivo per rivendicare i diritti delle vittime della strada e di tutti i familiari offesi.
L’avvocato Cesari, in fase di discussione con il gip Caramico, ha focalizzato l’attenzione del giudice sulle discordanti versioni dei due centauri coinvolti nel sinistro mortale della quindicenne, sulle presunte gravi deficienze investigative da parte degli accertatori e, soprattutto, dalla condotta negligente dei soccorritori presenti in via Pastore all’epoca dei fatti.
Per tali motivi la famiglia Di Guida è convinta che il gip darà una risposta positiva (tra 20 giorni) nel far proseguire le indagini affinché sia fatta piena luce sui tanti dubbi che offuscano la tragica vicenda di Carmen.