TEVEROLA. Di fronte ad un prestito di 250mila euro era stato costretto a cedere agli usurai tre appartamenti del valore di 1,3 milioni di euro.
Dunque un interesse cinque volte superiore allimporto inizialmente ricevuto. Vittima un imprenditore di Teverola, Tommaso Patriciello, della “Patriciello Cavi”, che opera nel settore dei cablaggi elettrici, il quale, stanco di essere vessato, si è rivolto alla Guardia di Finanza, che nella mattinata di giovedì ha sequestrato i tre immobili situati a Caserta, Ischia ed Afragola.
Tra gli indagati un consulente aziendale, Vincenzo Andoli, che, secondo quanto emerso dalle indagini, nel 2004, dopo aver fatto ottenere il prestito allimprenditore, avrebbe intestare alla moglie, al figlio e alla nipote i tre immobili che lo stesso imprenditore gli aveva ceduto in garanzia, con laccordo che, una volta onorato il debito, sarebbero tornati nella sua disponibilità.
Si sarebbe trattato di vendite simulate, per le quali il consulente, avrebbe anche pagato un corrispettivo di 184mila euro, di gran lunga inferiore al vero valore degli immobili. I soldi, come accertato dagli inquirenti, dopo essere transitati sul conto dellimprenditore e della moglie, erano però finiti tramite assegni circolari di nuovo al consulente che, alla scadenza dei due anni previsti per lestinzione del prestito, si è rifiutato di restituire gli appartamenti al proprietario, chiedendogli le chiavi dellimmobile sito ad Ischia.
A supporto delle indagini anche la registrazione di uno degli incontri avuti dallimprenditore con il consulente.