Appalto Parco Pozzi, Barbato: “Nulla di combinato”

di Antonio Arduino

Elia BarbatoAVERSA. Una gara, quella del Parco Pozzi, dal risultato scontato che sarebbe stato “presagito” fin dal mese di aprile, attraverso una lettera anonima inviata ad un quotidiano locale in cui sarebbe stato indicato ogni dettaglio della gara, il cui vincitore sarebbe anche in relazioni di parentela con il primo cittadino.

Il sindaco Giuseppe Sagliocco non ci sta e, dopo aver precisato che il nome fatto dai media è sì quello di un amico ma che questo non ha alcuna relazione con l’appalto, dà incarico all’assessore ai lavori pubblici, Elia Barbato, di chiarire ogni punto dell’appalto. E l’assessore, con una replica, dettagliata, chiarisce punto per punto la vicenda.

“L’aver trasmesso gli atti per l’espletamento della gara alla cosiddetta vecchia stazione unica appaltante di Caserta (Suap) in cui i tre componenti tecnici sono tutti indicati dal Comune, come fatto notare dalla stampa, non è stata una scelta di comodo dell’amministrazione ma un obbligo”, esordisce Barbato. “Perché – spiega – la cosiddetta nuova stazione unica appaltante, in cui uno solo dei componenti tecnici è indicato dal Comune, è stata istituita il primo novembre del 2012 mentre gli atti sono stati trasmessi da questa amministrazione all’organo deputato all’espletamento delle gare il 29 agosto del 2012 quando l’organismo rinnovato nella parte tecnica non era stato ancora nato e quindi esisteva un unico Suap”.

“Inoltre, – continua – per prevenire ipotesi come quella avanza dai media, quando è stata attivata la nuova stazione unica appaltante abbiamo chiesto ai responsabili provinciali dell’organismo se la modifica imponesse un nuovo invio degli atti, ottenendo in risposta che l’iter sarebbe stato portato a termine dal vecchio organismo che lo aveva avviato”.

“Circa una ipotizzata mancata richiesta di consulenza dell’Università, come fatto ad esempio per la bonifica dell’area standard di via Guido Rossa, considerato sospetto dai media, va detto – continua l’assessore – che il progetto di parco Pozzi era all’attenzione della Soprintendenza cosicché ci siamo avvalsi della competenza dell’architetto Torriero. Di conseguenza non avevamo alcuna necessità di coinvolgere anche l’Università”.

“Quanto alla circostanza che non avrebbe vinto la gara la ditta che ha fatto l’offerta economica più bassa, – continua Barbato – premesso che un punto in più di ribasso non incide granché su un importo di 3 milioni di euro, è giusto far rilevare che non doveva essere solo il ribasso a determinare il vincitore ma anche la qualità della realizzazione del lavoro, valutata secondo parametri indicati chiaramente nel bando di gara”.

“Parametri qualitativi che – precisa Barbato – sono stati oggetto di un progetto migliorativo redatto da tecnici appositamente incaricati dalle ditte partecipanti, individuato nel caso della ditta Gallo nell’architetto Lucio Mormile”.

“Che poi la figlia di Mormile sia una stagista dell’ufficio urbanistico nessuno lo nega ma non è dipendente comunale né c’è alcuna relazione con l’esito della gara che si è svolta nella sede casertana del Suap”.

Dunque, tutto regolare, niente di combinato a meno che non venga fuori la lettera manoscritta in cui, con molti mesi di anticipo, sarebbe stato dettagliato ogni passaggio della vicenda e che, ovviamente, ne venga accertata l’effettiva consegna nel mese di aprile, dal momento che il sindaco Giuseppe Sagliocco ha una spiegazione alternativa anche per questo. “E’ la maniera goffa di gettare fango sulla mia persona, da parte di chi so io, per vendicarsi di un no che gli ho detto qualche tempo fa”, dice Sagliocco, che non esclude la possibilità di trasmettere alla Procura anche gli atti di questa gara.

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