AVERSA. La città di Aversa deve necessariamente prepararsi a raccogliere le sfide che in passato sono state accolte in parte e che provengono dal futuro.
Una sfida sicuramente fondamentale per la città sarà quella di dotarsi di un vero e proprio piano di integrazione tra lArea che riguarderà il Tribunale e la città tutta, con i suoi servizi, il centro storico, i parcheggi, i trasporti urbani.
Appare evidente ancora oggi che la città nel tempo non ha metabolizzato i processi di sviluppo e crescita che lhanno riguardata, una città sede di due Facoltà Universitarie importantissime , che fanno registrare un altissimo numero di iscritti e molti di essi non giungono solo dalle zone limitrofe ma da città distanti e in qualche caso anche Paesi Esteri.
Ed è evidente che non abbiamo saputo integrare le due facoltà con la città, ma abbiamo immaginato che tutto ciò che un Amministrazione dovesse fare era favorire dei parcheggi a prezzo economico, dimenticando la ricchezza culturale, sociale e lavorativa che potevano e che possono ancora dare le due facoltà ad Aversa.
Una città che non ha subito gestire e affrontare lo sviluppo imprenditoriale, economico e aggregativo del centro storico. Sorvolando infatti ogni polemica relativa ad ordinanze e chiusure è evidente che lAmministrazione in quella zona cittadina ha preferito non scegliere, non scegliere come tutelare i residenti non sfavorendo gli investimenti imprenditoriali. Non ha saputo scegliere in che modo ovviare alla necessità di creare zone di parcheggio, e in questo caso dobbiamo dire che ha anche smarrito il totale senso di legalità.
Si è proclamata una lotta ai lavavetro eppure si è lasciati comodi tutti i parcheggiatori abusivi sparsi per la città. Il problema è che la visione che questa Amministrazione dimostra di avere non è affatto unidea giovane.
Mi spiego meglio: si ha unamministrazione giovane, secondo il nostro punto di vista, quando la visione della città è lungimirante, quando si accolgono le sfide delle innovazioni e dello sviluppo e si cerca di ovviare con decisioni che favoriscano questi processi. Invece oggi vediamo un lavoro sommario, a toppe , dove man mano che accade qualcosa si interviene.
Quello che con tono propositivo chiediamo alla città è che si svolti. Al di là dei proclami elettorali, al di là degli interessi di parte il nostro non è un piccolo centro dove si possono anteporre simpatie e interessi ad una visione comune della città.
Il Puc e il Tribunale rappresentano due momenti fondamentali ma soprattutto rappresentano due occasioni per far si che a scegliere il configurarsi della città siano tutti i cittadini in modo chiaro e comune , senza rinchiudersi in piccole stanze per dividersi proclami e lavori.
Pasquale Fiorenzano, presidente Giovani Democratici, Provincia di Caserta