SALERNO. La Direzione investigativa antimafia di Salerno ha eseguito un decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Salerno, nei confronti di Vladimiro Arpaia, 37 anni, ritenuto sodale al clan camorristico DAgostino-Panella e dei Capri, dominanti a Salerno città.
Luomo dal 2006 risulta latitante e ricercato perché colpito da una misura di custodia cautelare in carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso. La richiesta di applicazione della misura di revenzione di carattere personale e patrimoniale è stata avanzata dalla locale Procura della Repubblica, sulla base di articolate e complesse indagini anche di natura economico finanziaria delegate e sviluppate dalla sezione operativa Dia di Salerno, che hanno riguardato la presenza in città di consorterie criminali fin dallanno 2004, dedite a vari reati tra cui il traffico di stupefacenti, lusura e le estorsioni nonché il lucroso business della gestione dei cosiddetti videopoker nei pubblici esercizi cittadini.
La misura cautelare antimafia patrimoniale, inizialmente rigettata dal Tribunale di Salerno nel gennaio scorso è stata riattualizzata con lesito di recentissime indagini e di dichiarazioni di collaboratori di giustizia, determinando lemissione da parte Tribunale della Prevenzione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per cinque anni e del sequestro di un immobile commerciale per un valore complessivo di circa 300mila euro.
Arpaia, fin dai primi anni 90, è stato indagato quale contiguo al gruppo criminale di matrice camorristica operante in Salerno capeggiato da Antonio DAgostino e Giuseppe e Francesco Capri che, tra gli anni 2004 e 2006, si era fronteggiato con quello di Vincenzo Faggioli e Angelo Ubbidiente. In particolare, le approfondite indagini finanziarie hanno consentito al personale della Dia di rilevare che durante la sua diversificata carriera criminale aveva acquistato nel 2002 un centro estetico di elevato valore ubicato in Pontecagnano, nel centro commerciale Il Granaio, con i proventi degli illeciti traffici, pronto per essere ceduto al clan napoletano dei Sarno di Ponticelli, storico alleato del clan DAgostino.
Al fine di eludere i controlli di polizia, Arpaia lo avrebbe acquistato e intestato in modo fittizio ad una ragazza quale testa di legno, prima della definitiva cessione al clan alleato. Il sequestro e la confisca dellimmobile è stato eseguito in data odierna dalla Dia, mentre la misura di applicazione della sorveglianza speciale sarà notificata dalla locale Questura ad Arpaia al momento del suo rintraccio in Italia.