MADRID. Mariano Rajoy ha annunciato che andrà in Parlamento per rispondere alle domande sullo scandalo legato al presunto finanziamento illecito che sta scuotendo il suo governo.
Finora il primo ministro spagnolo si era sempre rifiutato di riferire in Parlamento in merito alla vicenda. Il premier ha detto che tra la fine di luglio e i primi di agosto fornirà tutte le spiegazioni riguardo ai presunti fondi neri gestiti dallex tesoriere del Partito Popolare spagnolo, Luis Barcenas, in carica dal 1991 al 2009, già definito il Lusi spagnolo.
Barcenas (il nome, paradossalmente, si avvicina a quello dellomologo italiano, nda), ex tesoriere del Partido Popular, la formazione di centrodestra del premier Rajoy, avrebbe ammesso ai magistrati di aver consegnato contanti nel 2008, 2009 e 2010 (25mila euro in questultimo anno) al capo del governo e alla segretario generale Maria Dolores de Cospedal, numero due del partito.
Delle cifre in nero che farebbero parte di un tesoretto che Barcenas, in carcere dal 27 giugno, avrebbe accumulato da imprenditori in cambio di appalti. Secondo fonti dellaccusa, citate dai media, lex senatore avrebbe consegnato personalmente le somme in banconote da 500 euro in buste marroni. Alla Cospedal direttamente nella sede del Pp.
Il 9 luglio, El Mundo aveva pubblicato dei documenti che proverebbero cheRajoyaveva percepito stipendi illegali nel 1997, 1998 e 1999, mentre era ministro del governo di José Maria Aznar. Lo stesso quotidiano ha pubblicato il contenuto di uno scambio di sms fraRajoye Barcenas, che dimostrerebbe, sempre secondo il quotidiano, che il capo del governo ha chiesto allex tesoriere di negare lesistenza di fondi occulti e degli stipendi extra.
Ora i socialisti, e la piazza, sempre in tumulto, chiedono le dimissioni di Rajoy e, addirittura, nuove elezioni. Ma lex delfino di Aznar respinge le accuse e non ne vuole sapere di abbandonare la carica.