ROMA. “Non sono d’accordo con Marchionne che ritiene che oggi sia impossibile fare impresa in Italia”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, a Prima di Tutto, su Radio1.
“Ci sono molte imprese che in queste condizioni stanno continuando a investire, a crescere, a creare profitto e posti di lavoro. Questo nonostante le indubbie difficoltà”.
Sul tema interviene anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che invece dà ragione a Marchionne: “LItalia sostiene – è diventata incompatibile con la libera impresa e l’unica secessione reale la stanno facendo le nostre aziende fuggendo e decentrando verso zone d’Europa dove la pressione fiscale è equa, gli adempimenti sono umani. Nel frattempo Roma cosa fa? Dorme…”.
“E’ chiaro – ha ammesso il ministro – che il tema è caldo, specie dopo la sentenza della Corte costituzionale su Fiom-Fiat, in questi mesi io e Marchionne abbiamo discusso più volte di come migliorare le relazioni industriali”.
Alla richiesta dell’ad di Fiat al Governo di intervenire sulla rappresentanza sindacale, Giovannini risponde: “Diciamo spesso che in Italia c’è un eccesso di norme, e questo è proprio un caso in cui bisogna intervenire con attenzione proprio perché le parti sociali sono sovrane. Noi abbiamo scelto di lasciare alle parti sociali la possibilità di trovare un accordo, cosa che sindacati e Confindustria hanno fatto, in più i confederali hanno incontrato anche altre associazioni imprenditoriali proprio per trovare un equilibrio. Stiamo dando questa possibilità per poi trarre le conseguenze ed eventualmente intervenire sul piano legislativo, ma bisogna intervenire con attenzione”.