posto vacante alla Camera lasciato da Maurizio
Lupi, nominato ministro dei Trasporti, nel Pdl si è aperto il dibattito
sulla presunta votazione di Daniela
Santanchè sullo scranno della vice presidenza di Montecitorio.
Non è
questa la partita della mia vita, fa sapere la Santanchè che, però, martedì
dovrà fare i conti con i franchi tiratori allinterno e allesterno del suo partito.
Le polemiche arrivano soprattutto dal Pd. Dopo Pippo Civati anche Matteo
Orfini annuncia che non darà il suo ok a Daniela Santanché alla vice
presidenza di Montecitorio: Alcune scelte rischiano di essere delle mine sulla
strada di questo Governo. Penso – chiarisce Orfini – che candidare Daniela
Santanchè alla vice presidenza della Camera, sia cercare un incidente.
E
Civati, premettendo che non è il Pd a decidere, chiede lumi sul da farsi: Pare
che i dubbi non riguardino solo me.
Al Pdl suggerisce un candidato meno
divisivo, perché una vice presidente che tira ogni giorno su tutto e tutti, e
non ha problemi ad attaccare il Governo ogni volta che non fa quello che dice
Silvio, non è proprio l’ideale nemmeno per le larghe intese.
Diversi, invece,
almeno al momento, i commenti che arrivano dal Pdl. Il Pdl voterà compatto
Santanché, dice Mariastella Gelmini,
perché ha serrato i ranghi e ha da tempo indicato Daniela Santanché come unico
candidato.
Quanto al Pd, abbiamo sostenuto con lealtà i candidati del partito
democratico, e ci attendiamo ora da loro lo stesso comportamento.
Mara Carfagna lancia un appello al suo
partito: Il popolo dei moderati, in un momento così delicato della vita
politica, ha bisogno di una prova di unità e coesione. Lasciamo agli altri il
primato delle divisioni correntizie. E sottolinea che quella di Daniela è una
scelta competente.